Serie B. Perugia-Cesena 3-3. Nel festival degli errori non vince nessuno.

PgCesena002(ASI) Perugia. Si strizza ancora in gola l’urlo della vittoria per il Perugia. Stavolta è il Cesena, fin qui quasi fallimentare in trasferta, a fermare i grifoni e addirittura a spaventarli, perché la squadra dell’ex Camplone, dopo un primo tempo anonimo in cui ha rischiato la goleada (ma il Perugia, si sa, non sa ammazzare le partite) nella ripresa ha messo alle corde il Perugia con poche ma incisive verticalizzazione. Gli innesti di Garritano e Cocco, con il primo capace di movimentare da solo il fronte d’attacco romagnolo, hanno dato verve e ritmo agli ospiti.

Ci ha messo del suo, in verità, anche il Perugia, che, nel festival degli errori allegramente onorato da entrambe le squadre ha preso praticamente tre gol su tre affondi, e ha commesso errori di gestione della palla in uscita (marchiamo quelli di Zebli sul terzo gol) e di posizione e tempismo in difesa. Un reparto, questo, stasera senza scusanti, con Belmonte parso fin dal primo tempo la brutta copia di quello del girone d’andata. Il 4/3/3 del Perugia nel primo tempo ha sovrastato il 3/5/2 cesenate col pressing alto. Le tante occasioni e situazioni buttate al vento per chiudere la partita hanno fatto imbufalire Bucchi, per la prima volta, a fine partita, propenso a sottolineare gli errori, le ingenuità e gli aspetti negativi messi in mostra dai suoi, piuttosto che le cose pur positive che ha visto. Questa squadra ha i noti problemi legati alle assenze per infortunio, ma anche qualche evidente carenza strutturale. In attacco le due cose in questo momento si sommano pesantemente e l’arrivo di Forte (positiva comunque la sua prova: ha lottato in mezzo ai tre centrali bianconeri e ha bagnato l’esordio con un gol, difficile aspettarsi di più) è tutto da vedere se basterà a far fare un salto di qualità decisivo rispetto alla situazione pregressa. In mezzo al campo, Scozzarella resta il buco nero del mercato perugino e proprio stasera si è vista l’importanza di un uomo capace di amministrare il pallone e dettare i tempi nelle fasi decisive, sia quando il Perugia avrebbe dovuto chiudere i conti, sia quando avrebbe dovuto gestire il vantaggio. Il Grifo non vince per errori individuali e per un approccio mentale che, come ha detto Bucchi, sembra accontentarsi di giocare bene senza volere fortissimamente vincere. Il risultato di questo andazzo è una frustrazione da occasioni mancate che ormai sembra avvitarsi su stessa come una spirale negativa. I play off sono ancora alla portata, anche se stasera l’occasione per allungare vincendo era ghiotta. Si attendono il rientro e il recupero pieno degli infortunati, che davvero sono mancati come il pane. Il mercato aggiungerà qualcosa con Mustacchio, ma non sembra aver spostato gli equilibri e gli obiettivi in maniera significativa. L’impressione, alla fine, è che il Perugia potrà ragionevolmente lottare per arrivare agli spareggi, ma solo se tutto andrà per il meglio. Non è poco, ma è qualcosa in meno di quello che si era pensato qualche mese fa.

Daniele Orlandi – Agenzia Stampa Italia

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