Serie B. Perugia-Carpi 0-2. Emiliani arcigni, perugini disarmati.

PgCarpi002(ASI) Perugia. Perugia-Carpi è il big match della serata di serie B. Bucchi fa quello che aveva fatto capire solo tra le righe alla vigilia. Cambia i due esterni alti Buonaiuto e Zapata per Nicastro e Guberti (motivo: affaticamento) e, per il resto, conferma la formazione standard di questo periodo.

Castori schiera invece un 4/4/1/1 guardingo con Lollo trequartista dietro l’unica punta De Marchi, preferito a Lasagna, lasciato per pungere nella ripresa. Il canovaccio sembra tracciato: Carpi raccolto che si affida alle ripartenze rifinite dal piede buono Lollo per le verticalizzazioni della punta. Il Perugia prende l’iniziativa, ma gli spazi sono intasati, il pressing del Carpi a tutto campo è asfissiante, il giro palla e i cambi di campo non arrivano, così non si affonda sulle fasce e a Di Carmine arrivano pochi palloni giocabili, quasi nessuno dal fondo. Zapata e Buonaiuto non incidono, anche se il Perugia tiene l’iniziativa. Il Carpi esce solo quando serve ma trova il gol su un appoggio sbagliato di Monaco. La strada si fa in salita per il Perugia e il primo tempo si chiude con un bilancio di qualche situazione/occasione per i biancorossi, ma con il vantaggio degli ospiti. La ripresa vede ancora il Perugia tenere il pallino, ma il Carpi comincia a buttarla sulla rissa, le perdite di tempo, il mestiere che tende a non far giocare la partita. Il Perugia ci casca e l’arbitro pure: con alcune decisioni, non dimostra di applicare sempre lo stesso metro. Per esempio, Struna è ammonito dopo l’ennesimo fallo, Belmonte, Guberti e Zebli alla prima occasione. E alla fine Bucchi dirà che c’era pure un rigore su Acampora, non concesso perché il centrocampista, ingenuamente, anziché cadere ha provato a tirare. Nel finale, il secondo errore su palla persa di Acampora consegna la partita al Carpi. Per i padroni di casa una sconfitta che, con maggiore attenzione, avrebbe potuto essere almeno un pari. Ma il Perugia incontrerà ancora squadre così chiuse e arcigne, a partire dal Vicenza dell’ex Bisoli nella prossima giornata. Dunque, oltre alla compattezza e alla maturità, occorrerà anche trovare soluzioni tecniche e tattiche in grado di aggirare i bunker.

Daniele Orlandi - Agenzia Stampa Italia

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