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Calcio, intervista a Della Rocca Francesco (Bologna)

 
(ASI) Francesco Della Rocca, classe 1987, è una delle rivelazioni del Bologna che sta conducendo una buona stagione in serie A. Cresciuto proprio tra le fila degli emiliani, negli ultimi Della Rocca ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni fisici che lo hanno messo più volte fuori causa, condizionandone l’attività professionale in diverse piazze calcistiche, da Avellino, a Brescia, passando per Sassuolo. L’anno scorso, grazie ad un’ intuizione del ds Marcaccio in sede di mercato invernale, ha scelto la maglia del Grifo per concludere la seconda parte di stagione e provare a rilanciarsi. L’approccio è stato subito positivo: gol all’esordio e vittoria roboante contro la Cremonese. Poi altri guai fisici e una situazione societaria che è precipitata, non gli hanno permesso di contribuire ulteriormente, anche se il popolo biancorosso ha avuto comunque modo di apprezzare un giocatore di livello superiore.

Delle Rocca, che ricordo conserva della sua esperienza a Perugia?

Per certi versi è stata molto positiva. Sono arrivato con grande entusiasmo e ho avuto modo di misurarmi con un piazza calcistica di un certo livello. Ricordo con piacere il rapporto creatosi con i compagni di squadra e con i collaboratori della società che quotidianamente frequentavano il Curi. Come non posso dimenticare la bella vittoria nella partita di esordio (Perugia – Cremonese 4-0, ndr) e il mio primo gol con la maglia biancorossa. Poi, è evidente che il fallimento e tutte le difficoltà societarie hanno inciso negativamente e non solo sul mio rendimento.

Ha avuto modo di seguire le sorti del Grifo?

In estate mi sono tenuto informato. Ho cercato di leggere i giornali e sapere in quale categoria si sarebbe iscritto. Adesso la domenica ci pensa Lupatelli a tenere aggiornati sia me che Paponi. Lui da perugino segue le vicende come un vero tifoso e non manca mai di comunicarci partite e risultati. Se vi interessa vi do anche una notizia in anteprima.

Qual è?

Lupatelli ha detto più volte dentro lo spogliatoio di voler tornare a Perugia e spera di farlo sin dal prossimo anno. Tanto è convinto che il Grifo sarà di nuovo tra i professionisti.


Si è nominato Lupatelli ma anche Paponi, attaccante autore di due gol nelle ultime settimane, che a Perugia però non è riuscito a rendere. Lo ha visto cambiato?

Io credo che Daniele sia una grande giocatore. L’anno scorso purtroppo non ha avuto modo di esprimersi secondo quelli che sono i suoi livelli, anche per le evidenti difficoltà a cui facevo riferimento prima. Quest’anno l’ho ritrovato più motivato che mai e questo, unito alle sue qualità, gli ha permesso di poter emergere e di farsi apprezzare di più.


Una nuova vita calcistica che il Bologna sembra aver restituito anche a lei. Si aspettava di diventare un titolare inamovibile e di ricevere così tanti complimenti? Sabato scorso nel post partita di Sky Marocchi lo ha citato come miglior giocatore in campo e uomo in più del Bologna. Troppo?


Certi complimenti fanno sempre piacere. Negli ultimi anni ho girato parecchio, ma Bologna è sempre rimasta la società di appartenenza. In estate ho avuto l’occasione di fare il ritiro e di giocarmi le mie chance. Mi sono reso conto di essere all’altezza degli altri e di potermela giocare in questa categoria. I fatti mi hanno dato ragione e ora non posso far altro che continuare su questa strada.


Il futuro?

Non ci penso vivo alla giornata, sperando comunque non tornare più indietro. La serie A è il massimo.

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