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Calcio Lega Pro. Il Perugia ha tutti i mezzi tecnici per essere protagon ista anche in Prima Divisione

(ASI) E' ben noto che nella maggior parte dei casi in ambito calcistico, i successi di una squadra siano direttamente proporzionali all' entusiasmo della piazza, ed alle motivazioni dei giocatori, al di là ovviamente del loro valore tecnico, e spesse volte entusiasmo e motivazioni sono date dal progetto societario, e dalla competenza della dirigenza. Infatti benché la parola “progetto” negli ultimi anni sia stata particolarmente inflazionata, è necessario stilare un programma prospettivo chiaro e definito, che possa essere recepito sia dai tifosi, per creare un ambiente positivo ed indurli ad andare allo stadio, che dai calciatori, per stimolarli a dare il massimo per la maglia e per il pubblico..

Finalmente a Perugia da tre stagioni a questa parte, c' è chiarezza a livello societario e dirigenziale, dopo l' inferno della serie D, ed il purgatorio della seconda divisione, rieccoci in prima divisione, con un presidente di carattere, il cui forte ascendente ha condizionato positivamente l' ambiente, ristabilendo quel feeling tra piazza e squadra, e resuscitando in noi quella consapevolezza di poter vincere e quella voglia matta di tornare in paradiso della quale eravamo stati privati nelle stagioni precedenti. Anche la dirigenza dal canto suo sta dimostrando competenza e oculatezza, ed ha dato vita ad una sessione di mercato impeccabile, pescando giocatori in grado di poter fare la differenza, e mixando alla perfezione elementi d' esperienza a giovani di sicura prospettiva.

Julien Rantier ha classe e numeri da categoria superiore, e nel pieno della maturità calcistica (29 anni), e l' anno scorso ha sfiorato col Taranto di Dionigi una promozione sfumata soltanto ai playoff, ed ha scelto Perugia ritenendola la piazza ideale per ottenerla quest' anno, e tornare in B da protagonista. Daniel Ciofani invece in B è stato protagonista l' anno scorso, mettendo a segno 8 reti con la maglia del Gubbio, e ad inizio estate le offerte dalla cadetteria non mancavano, ma lui ha optato per il grifo, perchè una chiamata da una piazza importante come la nostra (indipendentemente dalla categoria) non capita certo tutti i giorni, e perchè tatticamente il 4-2-3-1 di Battistini, si sposa perfettamente con le sue caratteristiche tecniche, sperando che ripeta quanto di buono ha fatto col Gubbio ed ancor prima con la Cisco Roma. Poi ci sono i giovani arrivati in prestito a Perugia per mettersi in mostra e fare esperienza, e chi può essere più motivato di un ragazzo ai primi anni di professionismo con tutta una carriera davanti? In questo senso sono arrivati Politano, centrocampista classe 93, scuola Roma, brevilineo dotato di ottima tecnica, veloce, ed irresistibile nel dribbling, Koprivec, portiere classe – forte trai pali ed abile nelle uscite, arrivato dall' Udinese, e Liviero e Garcia per la difesa rispettivamente in prestito dalla Juventus..

Poi ci sono quei calciatori la cui carriera finora non ha mantenuto le aspettative, o reduci da un' annata deludente, e quindi vogliosi di riscatto, come Esposito, centrocampista di indubbie qualità, mai completamente espresse, Fabinho, che ha mostrato numeri notevoli in B a Modena, prima di scappare in Brasile a gennaio in preda ad un fulmineo attacco di saudade, che gli è costato l' etichetta di testa calda, e Lebran la cui ultima stagione con la maglia dell' Albinoleffe è stata tutt' altro che positiva, culminata con la retrocessione dei bergamaschi.

Su capitan Clemente c' è poco da dire, per lui gli anni passano ma la classe resta immensa, i suoi gol e le sue giocate sono imprescindibili, se lui gira tutto il Perugia gira, e con le sue doti balistiche, ha tolto spesso le castagne dal fuoco anche in situazioni di difficoltà.

Oltre a Clemente, sono rimasti Moscati, Cacioli, Russo, Anania, Tozzi Borsoi, Giordano, tutti grandi protagonisti della vittoria dello scorso campionato, ai quali si sono aggiunti anche Martella (via Sampdoria), e Di Tacchio.

Mi sembra infine dovuto tessere le lodi di mister Battistini, il timoniere di questa doppia promozione, che finora ha saputo infondere la sua grinta e la sua tenacia ai suoi giocatori, inculcandogli il suo credo tattico. In questo biennio gli sono state mosse anche alcune critiche, perchè in determinati momenti i risultati erano altalenanti, ed il gioco poco fluido (molti avversari si arroccavano in difesa, riducendo gli spazi ai minimi termini), ma lui con l'ausilio del team ne è sempre uscito a testa alta. L' auspicio è che Battistini sappia ripetersi anche in prima divisione, supplendo all' inesperienza con il suo carattere combattivo e mai remissivo, e la sua sfrenata ambizione.

Insomma tornando al concetto iniziale gli ingredienti ci sono tutti: motivazione, entusiasmo, ambizione, e consapevolezza dei propri mezzi, e la speranza è che tale ricetta, porti Perugia e il Perugia, a gustare un piatto prelibato, chiamato serie B.

Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia

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