Zitti, zitti... La Juventus chiama, l’Inter risponde. E intanto da Los Angeles...

(ASI) La Juventus doveva vincere, e lo ha fatto. L’Inter doveva mantenere il passo della Vecchia Signora, e non si è lasciata sorprendere da antichi fantasmi.

La Juventus ha sconfitto il Bologna - per 2-1 - conquistando tre punti in maniera meno brillante del solito - ma fondamentali per mantenere la vetta della classifica. E l’Inter ha risposto presente rifilando un poker - lungo la via Emilia - ad un Sassuolo mai domo. Un testa a testa avvincente in attesa del Napoli, che si è sbarazzato - non senza difficoltà - dell’Hellas Verona.

Difficile dire se questa sfida al vertice si protrarrà fino al termine del campionato. L’unica certezza è che la Juventus ci sarà, anche in virtù degli ultimi campionati - ben otto - conquistati sbaragliando la concorrenza. I bianconeri possono contare su una panchina meglio assortita delle squadre avversarie, e su una relazione stabile e duratura con la vittoria. La filosofia di Sarri comincia a dare i suoi frutti, anche se, sprazzi del suo credo calcistico si sono apprezzati più a San Siro contro l’Inter che contro il Bologna.

A differenza del nuovo sarrismo piemontese,  che può contare anche su solide fondamenta poste da Allegri, Conte è partito praticamente da zero. Anche a Reggio Emilia i nerazzurri hanno dato segni di quella follia così amorevolmente descritta nel loro antico inno ufficiale. Conte è giunto a Milano anche - e non solo - per psicanalizzare una squadra pazza. L’obiettivo è renderla meno bipolare ed evitare che qualcuno possa rimetterci - il rischio a Reggio Emilia c’è stato - coronarie e punti preziosi.

Un percorso che richiede tempo, proprio come l’affinità tra Lukaku e Lautaro. I due cominciano a conoscersi meglio, a cercarsi in campo con maggiore frequenza. Due gol a testa, per buona pace di chi - con troppa frenesia - ha bollato il centravanti belga come flop di mercato. Le valutazioni affrettate non sono mai corrette ed è bene - a tal proposito - sgombrare il campo da inutili equivoci. Icardi e Lukaku sono calciatori completamente differenti e, per tale motivazione, non è possibile azzardare paragoni tra i due.

In attesa del rientro di Sanchez, Conte potrà contare sul duttile Politano e sulla stellina Esposito, rimasto ad Appiano Gentile. Anche in questo caso qualcuno ha tentato di alimentare polemiche per via della mancata partecipazione di Esposito ai mondiali Under 17. Fiato sprecato, le bugie hanno le gambe corte. Chiudiamo con una verità, le cui lunghe leve ci portano lungo la costa ovest degli Stati Uniti d’America. Da Los Angeles filtrano voci sul ritorno a Milano di Zlatan Ibrahimovic. Come lo sappiamo? La notizia è riservata, strettamente confidenziale. Zitti, zitti...

Raffaele Garinella - Agenzia Stampa Italia

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