Il turismo delle radici

turismoradici(ASI) Roma – E’ tempo di vacanze, ed è giusto parlare dei viaggi e del turismo, esperienze che arricchiscono sempre le nostre esistenze. Ne esistono vari tipi: turismo montano, di mare, lacustre, curativo, business, culturale, cineturismo.

L’Italia, in particolar modo la Farnesina, ha scommesso in un qualcosa di particolare e significativo: il “turismo di ritorno”: viaggi in Italia di italiani e italo - discendenti residenti all’estero. Un’iniziativa presentata a fine di maggio, che potrebbe “interessare un bacino potenziale stimato tra i 60 e gli 80 milioni italo-discendenti, che intendono ristabilire un contatto con il luogo di provenienza familiare e ritrovare un sentimento di appartenenza con i luoghi di origine”.

Il tutto è perfettamente corretto. Solamente negli Stati Uniti vi sono 50 – 60 milioni di discendenti di italoamericani, per non parlare dell’Argentina, dove 1/3 della popolazione è di origine italiana. Questo tipo di turismo, oltre a riscoprire l’appartenenza con i luoghi di appartenenza famigliare, non è nemmeno soggetto alla stagionalità, in quanto non esistono periodi “migliori” o “peggiori” per visitare il Belpaese.

L’evento, promosso dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero, insieme alla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese, nonché a Asmef e Raiz Italiana. “Il turismo delle radici rappresenta una straordinaria opportunità per aprire l’Italia a nuovi flussi di visitatori e per valorizzare luoghi e borghi italiani non ancora coinvolti dal turismo di massa. Connazionali e italo-discendenti sono del resto i primi consumatori dei prodotti locali, realizzati da artigiani e i cui ricavi vengono interamente riassorbiti dallo sviluppo dell'economia locale” ha sottolineato il Direttore Generale Vignali.

Un incontro che ha generato un’iniziativa davvero interessante, che potrebbe vedere la sinergia di diversi enti, istituzioni, aziende, gruppi. Ricordiamo ad esempio le diverse Associazioni di Emigranti nel mondo (Bellunesi nel Mondo, Trevisani nel Mondo, Trentini nel Mondo, Pugliesi nel mondo, etc.) ma anche quelle frequentatissime pagine facebook, come “Essere Italofoni”, che molto avrebbero da dire nello riscoprire l’italianità e la lingua italiana. Se ognuna di loro si attivasse nei confronti degli italo – discendenti, non vi sarebbe solo un bacino di utenza a livello turistico enorme, ma anche una grande espansione del Made in Italy culturale, indubbiamente, il nostro miglior prodotto.

Per saperne di più: https://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/eventi/2018/05/la-farnesina-promuove-il-turismo-delle-radici.html

Valentino Quintana – Agenzia Stampa Italia

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