Don Giuseppe Liberatoscioli "L'Arcivescovo Mons. Giuseppe Venturi ha difeso gli Ebrei presenti nella Diocesi Chieti - Vasto"

DonGiuseppeLiberatoscioli(ASI) Chieti – La Chiesa Cattolica nel corso dei secoli ha svolto un ruolo di difesa della popolazione civile e dei più poveri e sofferenti, sostituendosi anche al potere politico in caso di sua assenza o latitanza, fin dal V secolo d.C., con l'avvento delle invasioni barbariche nell'Occidente Romano. A testimonianza di ciò, anche il fatto che la Chiesa Cattolica ereditò non solo i culti e i riti, ma anche le strutture amministrative del Basso Impero con le Diocesi.

Il ruolo quasi bimillenario di mediazione e tutela dei Vescovi nelle fasi cruciali della storia d'Italia, soprattutto in occasione di guerre, calamità naturali ed invasioni, è stato rimarcato ancora una volta, dalla celebrazione del 12 giugno 2018, al Teatro Marruccino di Chieti, dalla solenne cerimonia per la consegna della Medaglia d'Oro al merito civile alla città per le vicende di "Chieti Città Aperta" durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ricordiamo che l'iter per l'assegnazione della Medaglia d'Oro al capoluogo teatino, è stato avviato il 5 dicembre 2011 con una mozione presentata dall'allora Consigliere Comunale Enrico Bucci, approvata dall'assise civica.

Le fonti storiche utilizzate, ed in particolare il libro di Angelo Meloni su "Chieti Città Aperta" del 1947, hanno messo in luce il ruolo determinante svolto all'epoca dall'Arcivescovo di Chieti, Mons. Giuseppe Venturi.

 Ma, il ruolo determinante della figura di Mons. Giuseppe Venturi, è stato contestato dal Prof. Filippo Paziente, storico dell'ANPI che ritiene "giusta la Medaglia d'Oro per Chieti Città Aperta", anche se sarebbero state usate, secondo lui, "fonti che presentano diversi falsi storici".

 A questo punto, a dare il suo contributo sulla vicenda, è intervenuto Don Giuseppe Liberatoscioli, attuale parroco di San Nicola di Bari ad Orsogna (Ch), già parroco di Sant'Eufemia a Maiella (1982 - 2015) e di Santa Maria Maggiore di Caramanico Terme (1985 - 2015) che dal 1997 è archivista - bibliotecario dell'Arcidiocesi di Chieti - Vasto, dal 2005 direttore dell'Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici e l'Edilizia di Culto e dal 1 febbraio 2017, anche delegato per l'Abruzzo per i Beni Culturali Ecclesiastici e l'Edilizia di Culto.

 A tal proposito, Don Giuseppe Liberatoscioli, ha recentemente pubblicato un libro con l'AGA Editrice, "E' Veramente Ebreo", che parla della difesa svolta da Mons. Giuseppe Venturi, nei confronti dei più bisognosi, ed in particolare dei cittadini di religione ebraica, dal 1938 al 1944, nel territorio della arcidiocesi di Chieti - Vasto, durante il periodo delle leggi razziali, delle persecuzioni, dei rastrellamenti e degli internamenti.

Le fonti storiche di Don Giuseppe Liberatoscioli sono tratte da alcuni "quaderni dell'Archivio Arcivescovile di Chieti - Vasto" , documenti desecretati, carte personali di Mons. Venturi che vennero sigillate alla sua morte l'11 novembre 1947, con anche le preziose buste contenenti il carteggio del periodo di occupazione tedesca di Chieti e della diocesi teatina.

Ma, sentiamo cosa ha dichiarato ai nostri microfoni Don Giuseppe Liberatoscioli: https://www.youtube.com/watch?v=xRibGKRfJ10&feature=youtu.be

Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia

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