“Zitti, zitti...” . Da Dio al Re, a Los Angeles tutto è Magic.

IMG 9786 copy copy(ASI) Il benvenuto a Lebron James lo ha dato Dio in persona, d’altronde siamo nelle città degli angeli e non poteva essere diversamente.

Zlatan Ibrahimovic, noto a tutti per le sue innumerevoli doti, non solo calcistiche, tra queste anche l’umiltà, dopo essersi sommessamente paragonato a Dio, ha voluto omaggiare “The King”, sua maestà Lebron James.

Come avranno preso a Cleveland l’addio del figliuol prodigo? Non certo bene, ma per dirla tutta, neanche troppo male. Nulla di paragonabile ai tempi bui in cui il numero 23 più famoso del mondo decise di portare il proprio talento a Miami.

Nell’Ohio dovranno cercarsi un nuovo idolo.

Ricky “Wild Thing” Vaughn dei celebri Cleveland Indians interpretato da Charlie Sheen nella pellicola “Major League”, potrebbe rappresentare una valida alternativa, qualora solo fosse reale.

La vita non è dunque un film, e lo hanno capito anche ad Hollywood. I Lakers non vincono un anello dal 2010 e non raggiungono i playoff dal 2013.

Con l’arrivo di Lebron James, i gialloviola dovrebbero fare parecchia strada, ma non mettiamo limiti alla provvidenza.

C’è della magia a Los Angeles, ed a proposito di “Magic”, Earvin Johnson, noto appunto come “Magic” aveva dichiarato che in caso di mancato ingaggio di due free-agent, se ne sarebbe andato.

La magia l’ha fatta, eccome. Ma basterà per l’anello? Difficile, al momento.

I Golden State Warriors hanno ingaggiato DeMarcus Cousins, costituendo il quintetto più forte di sempre. Neanche i Fantastici Quattro e Silver Surfer potrebbero competere contro Curry, Thompson, Durant, Green, e appunto Cousins.

Tornando ai Lakers, non possiamo comunque non citare Caldwell-Pope, guardia con un passato a Detroit. Sarà lui l’asso nella manica di Magic Johnson? Sembra proprio di no.

Una cosa è sicura: non lo sarà neanche Lance Stephenson, storico ex nemico di Lebron ad Est, e da oggi, suo nuovo guardaspalle sul parquet.

Nel frattempo, si dice che i vertici dei Lakers abbiano dichiarato "persona gradita" un’ala piccola, -che poi piccola non è,-proveniente da fuori città, dalla contea di Bexar, nello stato del Texas, per la precisione.

Per arrivarci bisognerebbe articolare una trattativa con fiocchi, e, forse, sacrificare qualche giovane promessa. Magic Johnson ci starebbe lavorando da un po’ sfruttando anche la ferma intenzione dell’ala piccola,-che poi piccola non è- di voler accettare solo Los Angeles. La trade, come si dice nella NBA, sarebbe vicina alla conclusione.

Ma ricordate, cari lettori, come direbbe Sid Hudgens di L.A. Confidential, è una notizia di prima mano, molto ufficiosa. Resti tra noi e quindi: zitti, zitti…”

 

Raffaele Garinella-Agenzia Stampa Italia

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