Agenzia Stampa Italia vittima di un nuovo attacco informatico. Non sono riusciti ad oscurare una voce libera dell' informazione italiana.

asi(ASI) Informiamo i nostri lettori che, lo scorso 2 gennaio 2018, alle 10,18 il server di Agenzia Stampa Italia è stato violato. Nel giro di pochissimo tempo, i responsabili di questo attacco informatico sono riusciti a penetrare nella banca dati del nostro sito, rendendo irreperibile il sito e cancellando  quanto hanno trovato.

Non è la prima volta che Agenzia Stampa Italia è vittima di assalti informatici ma, stavolta, l'entità dell'azione portata avanti da sconosciuti pirati della rete ha raggiunto proporzioni tali da mettere seriamente in pericolo oltre 15 anni di duro e sudato lavoro, quantificabile in decine di migliaia di pubblicazioni prodotte tra notizie brevi, editoriali, approfondimenti, interviste, speciali, contributi audio e video.

Un lavoro che ha portato Agenzia Stampa Italia ad incrementare ogni anno i propri lettori, scalando posizioni su posizioni negli elenchi dei principali motori di ricerca della rete. Forse, proprio questa nostra capacità e gli ultimi, positivi, risultati raggiunti potrebbero aver attirato l'attenzione di chi, celandosi dietro un vile anonimato, ha voluto colpire una fonte di informazione libera ed indipendente, sempre disposta, nei termini della legge e della deontologia professionale, a dare voce e spazio a chiunque, senza preclusioni: privati cittadini, liberi professionisti, diplomatici, associazioni, organizzazioni, sindacati, enti, categorie e partiti politici. Saranno le autorità   competenti ad individuare  e punire i responsabili.

Da quasi tre giorni, tecnici di fiducia sono ininterrottamente al lavoro per cercare di ripristinare quanto prima il nostro archivio e riportare tutto alla normalità. Il colpo inferto alla Redazione, a tutti i corrispondenti e i collaboratori, è stato molto duro. Eppure, non ci arrendiamo, segnaliamo quanto avvenuto e comunichiamo ai nostri lettori - la vera forza di Agenzia Stampa Italia - che torneremo più forti e determinati di prima.

La Redazione ASI

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