A proposito della prescrizione dei reati da parte degli amministratori pubblici

mandrigale(ASI) Abruzzo – Manlio Madrigale, portavoce del Comitato Italiano Città Unite Italia Centrale "G. La Pira" , già Responsabile dell' Associazione per il Diritto e la Giustizia Chieti - Pescara "Enzo Tortora", è intervenuto su un tema che si discute in questi giorni sulla stampa locale abruzzese, “sull’idea di impiegare tutti gli strumenti di tutela posti in essere dall’ordinamento giuridico per contrastare con forza i diffamatori e calunniatori” se si riveste un ruolo di amministratore della cosa pubblica.

A tal proposito, noi lo abbiamo intervistato, ponendogli in merito alcune domande:

Come dovrebbe comportarsi secondo lei chi viene accusato di essersi arricchito, o di aver ricevuto tangenti, durante il proprio mandato?

“Dovrebbe, al fine di affermare la verità e al fine di tutelare la propria onorabilità, attivare gli strumenti processuali – penalistici previsti dalla legislazione vigente. Tacere, se si è innocenti, significherebbe indebolire, e infliggere una lesione gravissima al sistema democratico e delle garanzie, favorendo il gioco degli spregiudicati e dei detrattori”.

Che ruolo riveste secondo lei la stampa in questo contesto?

“In tale contesto, si inserisce, ad esempio, una certa cattiva informazione che disorienta l’opinione pubblica, facendo apparire, per errore o per manipolazione della stessa informazione, l’imputato prescritto per reati, come se fosse assolto. Il prescritto è colui che ha commesso un reato a lui attribuito dal giudice, ma per il quale il decorso del tempo ha cancellato tutto”.

Quindi come dovrebbero comportarsi secondo lei gli amministratori della cosa pubblica nei confronti della prescrizione?

“Sarebbe cosa opportuna, sempre al fine di affermare la verità e tutelare l’onorabilità, che gli amministratori della cosa pubblica rinunciassero alla prescrizione, al fine di essere veramente trasparenti al cospetto della coscienza e dell’opinione pubblica. Agire, quindi, per la ricerca della verità, significa difendere non solo chi viene colpito da comportamenti antigiuridici altrui, ma anche evitare una ferita al sistema democratico e alla civiltà giuridica”.

 

Cristiano Vignali – Agenzia Stampa Italia

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