Elezione dell’Ordine dei Medici di Roma (2-3-4 Dicembre 2017). Intervista con il Candidato di Medici Uniti il Prof. Foad Aodi

(ASI) Focus Sanità: Elezione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma (2-3-4 Dicembre 2017).

L’articolo 32 della Costituzione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Parleremo dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma. L’ordine più grande d’europa che conta 45000 iscritti
Tra i candidati al Consiglio Direttivo c’è il Prof. Foad Aodi, medico fisiatra Presidente dell’Associazione Medici d’origine straniera in Italia AMSI e fondatore di Uniti per Unire e della Confederazione UMEM che è stato già eletto al Direttivo dell’Ordine dei Medici di Roma per tre mandati, consecutivi dal 2003 al 2011 e nominato membro del Consiglio Direttivo della Fondazione dell’ordine dei Medici di Roma dal 2015 al 2017, già esperto presso il Consiglio Superiore di Sanità e Professore a contratto in Fisiatria all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, ha collaborato dal 2000 con la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri, infine è Direttore Sanitario di un Poliambulatorio Internazionale è coordinatore sanitario di un gruppo di riabilitazione in fisiatria e ortopedia.
Prof. Foad Aodi, Lei si è ricandidato all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma dopo tre legislature al Consiglio Direttivo e una legislatura al Consiglio della Fondazione allo stesso Ordine, qual è la situazione della Sanità oggi rispetto al 2002 l’anno in cui si è candidato la prima volta?
Sicuramente c’è differenza anche per quanto riguarda la situazione economica a livello internazionale che ha avuto conseguenze a livello del servizio sanitario nazionale noi sappiamo che la sanità è uno dei ministeri più importanti del Paese, perché è lo specchio della civiltà e della democrazia e dei servizi di ogni Paese. Più servizi vengono erogati e più coinvolge i suoi cittadini nella prevenzione, sappiamo che la vita si è allungata per cui alcune patologie sono più numerose rispetto a 10 anni fa. L’Italia ha una grande reputazione a livello internazionale come sanità di eccellenza e anche come professionisti della sanità italiani sono molto qualificati e molto preparati. Nel 2000 quando mi sono candidato la prima volta, battendo anche un record in quanto essendo un medico di origine straniera era la prima volta che un medico straniero si candidava all’Ordine dei Medici sono stato eletto per tre volte lavorando a contatto con i medici italiani e risolvendo le problematiche dei medici stranieri collaborando fianco a fianco con i colleghi italiani, e facendo anche da ambasciatore della sanità italiana con i nostri Paesi di origine collaborando con le varie università e i vari ospedali.


Lei si è candidato nella lista “Medici Uniti”, come è nata l’idea di questa lista?
E’ nata dallo spirito di numerosi colleghi. Ci siamo vesti 4 anni fa perché all’ordine dei medici di Roma ci sono state sempre e solo 2 liste e molti di noi erano schiacciati dalle divisioni. Noi volevamo fare una lista unitaria che mettesse in campo tutti coloro che credo nell’unità con lo spirito del compianto Presidente dell’ordine Dott. Roberto Lala e il Dott. Claudio Colistra sottoscritto con il Dott. Bartoletti, Dott. Ivo Pulcini, Dott. Massimo Martelli e il Prof.Martella,ci siamo riuniti tante volte, abbiamo fatto una lista unitaria che ha vinto alla grande tre anni fa anche nella Fondazione dell’ordine dei Medici oltre al Consiglio Direttivo dell’Ordine per coinvolgere più persone e più colleghi possibili. Questo spirito continua con questa lista, abbiamo voluto proprio chiamarla “medici uniti” per rivendicare questa nostra volontà, unire i medici romani, laziali, italiani e italiani di origine straniera, indipendentemente dall’origine, difendere la professione medica che tante volte è a rischio e chi ha creduto questa volta e ha continuato con noi, dedicata al Dott. Roberto Lalla che ha voluto con me, il Dott. Claudio Colistra, Dott. Bartoletti, Dott. Ivo Pulcini, Dott. Massimo Martelli e il Prof.Martella di continuare e tanti consiglieri dell’attuale consiglio direttivo hanno creduto all’ora e ci credono ancora, per questo si sono candidati con noi. Alcuni hanno fatto altre scelte, unica cosa da evidenziare è che non è una lista dei sindacati come qualcuno dice per attaccarci ma è una lista per la professione medica, per questo i sindacati hanno avuto, hanno e avranno un ruolo importantissimo ma l’ordine dei medici è indipendente e rimarrà indipendente.

Dal momento Lei si candida per “Medici Uniti”, ci spiega il programma e come si differenzia e si carratterizza la vostra lista?

Lo spirito di “Medici Uniti ” è l’unità, lavorare per un obiettivo nobile e importante. L’ordine dei Medici di Roma deve essere la casa di tutti. Quando i medici hanno un problema devono sapere dove si trova la loro casa per ascoltarli e per risolvere il loro problema.
I medici quando hanno delle difficoltà e sappiamo che i problemi ci sono, e li abbiamo messi quasi tutti nel programma partendo dalla medicina difensiva, con le denunce facili contro i medici di cui la maggior parte vengono archiviate senza nessuna notizia sui giornali. I medici quando hanno questi tipi di problemi devono saper difendersi e l’Ordine dei Medici deve essere a loro favore quando i medici hanno ragione.
Noi abbiamo sempre creduto nel nome della legge e non nel mettere nel mettere il mostro in prima pagina. Una cosa molto sentita e molto affrontata da noi è la “fuga dei cervelli”, tanti colleghi ultimamente vanno all’estero perché non c’è lavoro in Italia oppure per fare esperienza, sono aumentati del 30% le richieste di lavoro all’estero ma allo stesso tempo sono aumentate del 25% le richieste da Paesi stranieri dei medici Italiani come la Francia, il Belgio, la Germania e l’Arabia Saudita e via dicendo. Per questo bisogna bilanciare questo e programmare la sanità italiana affinché non c’è fuga di cervelli e perdita di professionalità ed eccellenza italiana. Bisogna lavorare per un programma di aggiornamento professionale di qualità, i medici dovranno e devono avere a disposizione un sistema di qualità e non di mercato di turismo, andare all’estero per una vacanza ma dedicarsi ad un aggiornamento di rimborso spese, è vergognoso vedere delle cifre enormi per un corso di ECM, bisogna lavorare per una collaborazione tra la sanità pubblica e privata e bisogna collaborare molto con i nostri Paesi di origine, internazionalizzando l’Ordine dei Medici di Roma che è l’ordine più grande d’Europa e della figura Europea con innovazione e semplificazione che stronca la professione medica, bisogna combattere il mercato delle denunce facili contro i medici, e bisogna continuare a difendere il diritto alla salute, respingendo la vergognosa proposta “medici spie”, tutti devono essere curati anche in virtù della possibilità di effettuare i corsi ECM da parte dei medici per essere continuamente aggiornati delle patologie soprattutto in una società globalizzata.

Lei che svolge una mansione molto importante all’interno dell’Associazione AMSI, UMEM, “Uniti per Unire” e altre numerose associazioni e confederazioni nell’elezione dell’ordine die Medici. Quale ruolo possono svolgere queste realtà in cui Lei è un personaggio importante?
Tutte le nostre esperienze in questi 17 anni. Abbiamo fatto ben 550 convegni e congressi con eventi scientifici e culturali coinvolgendo sempre relatori italiani e stranieri. E’ l’unica realtà al mondo che raggruppa numerosi professionisti della sanità. Alcuni non potevano iscriversi all’AMSI per cui abbiamo creato“Uniti per Unire” che ha lanciato il Dipartimento della Sanità e la Confederazione Unione medica euromediterranea in Italia ci sono 18500 medici di origine straniera, in Europa ci sono 500 000 medici di origine straniera, non si può non prendere in considerazione questi numeri soprattutto dal punto di vista scientifico, culturale e religioso. Per questo noi appena abbiamo fondato AMSI abbiamo risolto alcuni problemi per i medici di origine straniera, dal permesso di soggiorno all’iscrizione all’ordine fino al problema della specializzazione, ma non per rubare i posti di lavoro ai coleghi italiani, anzi noi stessi abbiamo chiesto di fare un censimento per un fabbisogno medico in Italia, in più dal 2000 non parlo più a nome di AMSI ma abbiamo e la Confederazione Unione medica euromediterranea e ”Uniti per Unire” che ha fatto la sua strada anche a livello internazionale. Negli ultimi 4 anni ci siamo occupati purtroppo e costretti anche di dialogo interreligioso, per combattere il terrorismo, ma avremmo fatto un errore grosso ad non intervenire, siamo scesi in campo da laici e non da religioso, da medici e non da Imam per dire no al terrorismo facendo sempre presente che la nostra identità è quella sanitaria ma non è una invasione di campo ma saremmo stati attaccati da chi diceva “ecco non hanno detto una parola” invece ci abbiamo messo la faccia grazie a questo esercito di medici laici professionisti di “Uniti per Unire”, AMSI e UMEM.

Dal momento che l’Ordine dei Medici di Roma è il più grande d’Europa, ricordiamo quando si vota e come si vota.

L’elezione dell’ordine dei Medici di Roma comprende più di 40000 medici ma purtroppo pochi colleghi vengono a votare, per questo la nostra sfida è quella di coinvolgere in poco tempo i colleghi facendoli essere protagonisti anche “per dire la vostra” .Si voterà il 2-3-4 Dicembre presso la sede dell’Ordine dei Medici dalle ore 07:00 fino alle ore 22:00 con un documento. Fondamentale per la nostra lista “Medici Uniti” proprio per unire i medici romani, laziali e italiani scrivere tutti i nomi e i cognomi dei candidati perché alcuni hanno omonimia e alcune volte anche il numero dell’ordine dei medici o la data di nascita, scrivendo tutti i 15 nomi del consiglio direttivo e anche i 4 colleghi dei revisori dei conti. La nostra sfida è vincere con tutta la lista compatta e tutti devono sentirsi a casa loro, facendo diminuire quella percentuale che dice “l’ordine non serve a niente, l’ordine va abolito, l’ordine è solo la casa dei sindacati”. Chiudo con una frase, chi ci attacca dicendo che la siamo la lista dei sindacati, se deve ricordare che grazie ai sindacati e grazie alle associazioni qualcuno è entrato all’Ordine dei Medici e sta facendo anche carriera grazie ai sindacati, noi siamo indignati e siamo senza parole nel vedere che qualcuno che ha fatto carriera grazie ai sindacati attacca la nostra lista definendola la lista dei sindacati, è offensivo per tutti noi e speriamo che possa fare una riflessione per essere unito con noi e non contro di noi

Ringraziamo il Prof. Foad Aodi, per l’esclusiva data ad Agenzia Stampa Italia e ricordiamo che il 2-3-4 Dicembre ci saranno le elezioni dell’Ordine dei Medici di Roma, l’Ordine più numeroso d’Europa.
Concludiamo con una nostra nota che afferma: “Dalla qualità della sanità si misura la civiltà di uno stato”

Ettore Bertolini – Agenzia Stampa Italia

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