Economia, intervista ASI a Paolo Rossi Barnard Parte3

barnard3(ASI) Intervista esclusiva di Agenzia Stampa Italia a Paolo Rossi Barnard, esperto di economia, saggista, scrittore e giornalista.

Lei ha giudicato il film PIIGS del registra Adriano Cutraro, un film politico molto importante, spiega ai nostri lettori perché è importante questo film, che può aprire la mente agli italiani?

E’ importante perché è un film documentario-politico, più importante degli ultimi vent’anni, che tenta di spiegare al pubblico di casa le cose di cui noi stiamo parlando, in modo più tecnico in questo momento, tenta di spiegare al pubblico di casa esattamente i nostri discorsi, siamo prigionieri di un’Europa truffaldina che ci distrugge, che distrugge le famiglie. L’Italia ancora vive bene perché vive sui risparmi immensi e giganteschi che è riuscita a fare negli anni ‘60 – ‘70 –‘80 –‘90 quindi ancora l’Italia non ha l’aspetto della Grecia ma solo per questo motivo, è un film importantissimo perché avverte il pubblico di casa, in termini comprensibili di questa situazione ed invito tutti ad andare al cinema e a vederlo dove è possibile, è un film piccolo, di una produzione piccola ed è necessario che il cittadino si attivi su internet per andare a vedere in quali sale è possibile trovarlo.

Fare informazione a 360 gradi e dare la possibilità di comprendere certi meccanismi è il dovere professionale e deontologico di chi fa informazione, tant'è che Lei insieme a Milena Gabanelli, è stato uno degli ideatori di Report, un’indagine per far comprendere quali sono i mali dell’Italia.

Un’ultima domanda, secondo Lei l’Italia ce la può fare ad uscire dalla crisi, nonostante sempre più italiani emigrano dal Paese? ci sono dunque delle speranze che permettono agli italiani di potercela fare con le proprie capacità e con le proprie risorse?

No, per due motivi; sul primo ne abbiamo già discusso ampiamente, finche siamo bloccati nel sistema Europa noi non ce la possiamo fare, perché è un sistema disegnato proprio per distruggere il Sud Europa, e continuerà a distruggere il Sud Europa finche non abbiamo un parlamento con una sovranità, che attualmente non ce l’ha più considerando che deve rispondere alle direttive europee e che quasi l’80% delle leggi italiane che vengono fatte oggi sono adeguamenti alle direttive decise da gente non eletta da nessuno, quindi finche siamo li dentro, non ce la possiamo fare.

L’altro motivo è un motivo abbastanza complesso, l’Italia che noi abbiamo conosciuto era un’Italia che è riuscita ad arricchirsi e ad entrare in competizione con il resto del mondo quando le tecnologie economiche e le idee economiche erano di stampo molto tradizionale, ad esempio la fabbrica, il negozio, le esportazioni, le importazioni erano dunque giochi economici nati nella rivoluzione industriale e nei secoli passati, oggi assistiamo in pieno al feroce sviluppo in tutto il mondo di un'accelerazione digitale della produttività e dell’industrializzazione dei servizi, un accelerazione di intelligenza artificiale che si sta facendo sentire nei discorsi del resto del mondo a partire dalla Cina, persino in Thailandia e nello Sri Lanka e ovviamente in America, si stanno facendo dei discorsi che sono talmente avanti che io non capisco come farà il Paese Italia, ancora rimasto a quel tipo di meccanismo economico che funzionava negli anni 70-80-90, a stare al passo con i tempi.

Quindi siamo incatenati nei piedi dall’eurozona che ci strangola, in più non ci stiamo aggiornando su quella che è la nuova era di tutte le industrie, ovvero la ‘quarta rivoluzione industriale’, non ne parla nessuno qui, quindi come farà questo Paese? probabilmente verrà pian piano mangiato da conglomerati stranieri e si adeguerà alle decisioni degli stessi, senza essere padroni di noi stessi.

Ad esempio l’Italia della FIAT, cosa ha fatto? ha capito l’aria che tirava e se ne sono andati e oggi la FIAT sta lavorando su piattaforme digitali che la grande industria italiana neanche si sogna.

Abbiamo la quarta rivoluzione industriale e qui non se ne sta accorgendo nessuno.

 

Ringraziamo sentitamente Paolo Rossi Barnard  per averci dedicato questo approfondimento e per averci dato una chiave diversa, un modo diverso di interpretare il mondo e una maniera diversa di risolvere questa crisi che sta colpendo le classi più deboli e che sta mettendo fuori gioco lo Stato.

Intervista a cura di  Ettore Bertolini - Agenzia Stampa Italia

 

 

Economia, intervista ASI a Paolo Rossi Barnard Parte2 del 25/05/2017

http://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/33957-economia-intervista-asi-a-paolo-rossi-barnard-parte2

Economia, intervista ASI a Paolo Rossi Barnard Parte1 del 23/5/2017:

http://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/33935-economia-intervista-asi-a-paolo-rossi-barnard-parte1

 

 

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