Migliaia di lavoratori muoiono per intossicazione chimica in Bangladesh

(ASI)  “L’uso di sostanze chimiche pericolose, senza alcuna protezione è diventato molto comune in Bangladesh. Ogni anno centinaia di persone muoiono, ma nessuno sembra prendersene cura” ha detto Ripon Chowdhury, direttore esecutivo di Oshe, presentando i dati raccolti.

“Circa l’85% degli agricoltori in Bangladesh utilizza sostanze chimiche velenose e pesticidi e il 30% soffre di problemi di salute cronici. (…) Dal 1996, più di mille lavoratori sono morti, mentre altre migliaia si sono ammalati o sono rimasti feriti a causa dell’ uso di sostanze chimiche non regolamentate nel settore di rottamazione delle navi situato vicino alla città portuale di Chittagong, nel sud-est del paese. Ma sono i lavoratori delle concerie delle pelli che affrontano i rischi maggiori. In questo settore, i lavoratori soffrono alti tassi di malattie croniche della pelle, malattie respiratorie e problemi gastrici” si legge nel rapporto. In tutte queste realtà esiste un grave problema di salute pubblica e il governo deve essere molto rigoroso nel far rispettare norme di salute e di sicurezza nei settori che utilizzano sostanze chimiche pericolose per la salute umana” ha affermato A Masood Chaudhury, presidente del Dipartimento di Dermatologia e Venereologia presso la facoltà di medicina Bangabadhu Sheikh Mujib di Dhaka. E’ l’ennesima dimostrazione che quando il capitalismo è lasciato a se stesso e può esercitare il potere senza controlli e senza limitazioni, lo sfruttamento e l’indifferenza alla vita dei lavoratori diventa la regola in ragione del principio che l’unica cosa che conta è il massimo profitto..!!L’imprenditore “Umano” che ha a cuore i suoi operai esiste solamente se non può fare a meno di esserlo! Sono questi i frutti avvelenati del materialismo che ha anteposto il denaro all’Uomo e che si è potuto esprimere al massimo livello con la globalizzazione che ha permesso al capitale di investire dove i costi sono più bassi a costo dell’assenza di diritti, di protezioni e di socialità. Solo uno stato sociale, non asservito alla logica del denaro può controllare e regolamentare in senso umano il rapporto tra capitale e lavoro!

Alessandro Mezzano - Agenzia Stampa Italia

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