Osservatorio Europa. Il nodo della politica estera

(ASI) La Palestina è in fiamme e l’Ucraina è attraversata da una violenta guerra civile. Putin ha alzato la testa e sogna di allargare l’influenza della Russia. Cosa rimane dell’Europa? Impegnata a scegliere i membri della prossima Commissione, sembra sorda alle vicende che la circondano.

Mentre l’opzione Letta non viene presa in considerazione dal premier Renzi, la scelta sembra sia Mogherini, che tuttavia non piace a chi vorrebbe una politica estera più incisiva. Letta piaceva a Van Rompuy e al Partito Popolare Europeo, mentre Mogherini, oltre al Partito Democratico, ha la fiducia di Schulz. Lo stesso settimanale Economist ha espresso dei dubbi sulla Mogherini in quanto candidata alla guida della politica estera dell’Unione. Mentre il Consiglio europeo del 16 luglio si è concluso con un nulla di fatto, il settimanale inglese avverte che l’Europa sta perdendo il proprio potere di attrazione. Nel mondo non siamo più presi sul serio. L’articolo inoltre suggerisce una rosa di possibili nomi di spessore che possano sopperire alla mancanza di credibilità internazionale sul versante delle relazioni esterne: dall'ex ministro degli Esteri italiano Emma Bonino al capo della diplomazia polacca Radek Sikorski oppure lo svedese Carl Bildt. L’articolo si conclude dicendo: «L'Ue si lamenta di non essere presa sul serio nel mondo. Ecco un'occasione perché ciò cambi». In una situazione internazionale che sta ribollendo, l’assenza di un’azione decisa da parte di Bruxelles si sta facendo sentire. L’Unione Europea ora più che mai ha bisogno di un Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Difesa di grande caratura internazionale, che possa far uscire l’UE dal limbo di indecisione in cui si è trovata finora.

Guglielmo Cassiani Ingoni – Agenzia Stampa Italia

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