Dibattiti: Renzi, una speranza o una illusione?

(ASI) Una premessa necessaria: sono sempre stato e resto molto scettico sulla democrazia come unica forma possibile di governo. Lo sono per convinzione e per ragionamento e se fosse possibile farei una rivoluzione pur di  realizzare in maniera civile il governo della  meritocrazia.

La farei per spengere questa infezione sociale e politica che è matrice di corruzione, di cinico opportunismo e che ha posto al comando una casta politica di mediocri inetti ed arrivisti.

 Pertanto, comunque la si pensi, siamo costretti a nuotare nell’acqua di questa piscina ed a giocare con queste carte.  Le regole che ci vengono imposte dallo “status quo” sono quelle della democrazia e non quelle della meritocrazia che vorrei.

Alla luce di queste considerazioni possiamo quindi solo fare un ragionamento  sulla situazione in atto.

Detto questo si tratta di vedere se Renzi meriti una cambiale di fiducia oppure se non la meriti.

A noi pare che questo capo dell’esecutivo abbia portato sulla scena della politica italiana una ventata di novità e un bagaglio di buone idee come mai nessuno prima di lui.

Qualcuno dice che molte idee sono copiate dal movimento 5 stelle. In questo caso non conta  la paternità delle buone idee, mentre è fondamentale che  le idee siano valide e realizzabili.  Che il primo ministro che le professa si impegni per tradurle in pratica.  

 Andiamo a vedere gli aspetti positivi che mi trovano d’accordo:

  • Sia posto un tetto massimo agli stipendi dei dirigenti pubblici
  • Sia eliminato il bicameralismo che era fonte di lungaggini, bizantinismi, ricatti politici e che osteggiava la veloce applicazione delle nuove leggi e delle riforme che sono necessarie ed urgenti per il Paese.
  • Sia finalmente semplificata, razionalizzata e modernizzata la struttura della  pubblica amministrazione che ci pone in coda alla classifica mondiale e che é uno degli ostacoli agli investimenti stranieri in Italia.
  • Siano eliminate le province e ridimensionate le regioni che sono centri di potere e di spesa e complicano i rapporti dei cittadini con lo Stato.
  • Sia fatta finalmente la riforma elettorale, sempre promessa e mai mantenuta, che rimetta nelle mani dei cittadini, togliendola da quelle delle segreterie dei partiti, la scelta di coloro che saranno eletti a rappresentarli nelle istituzioni.
  • Sia fatta una riforma della giustizia per sveltire i processi rendendoli una cosa civile in sostituzione della BARBARIE in cui i tempi biblici dei processi civili e panali hanno posto il Paese ed i cittadini.
  • Sia ripristinato il reato di falso in bilancio e siano riportati a tempi coerenti con la durata dei processi i termini di prescrizione per evitare che i mascalzoni, i ladri ed i corrotti usino ogni cavillo legale per allungare i tempi e non pagare per i loro delitti.

Ci sono altre cose in ballo, ma francamente sarei felice se si realizzasse questo elenco di urgenti provvedimenti da prendere.

 

Va anche precisato che non sono disponibile a firmare a Renzi una cambiale in bianco, ma almeno lui ha proposto delle cose ed ha impostato un programma concreto e funzionale, cosa che mai, prima di lui, nessun capo di governo aveva fatto.  Per questo motivo, considerando anche sia i tempi necessari che le resistenze che tali novità innovative incontreranno senza alcun dubbio nella casta della politica italiana, siamo disposti a concedergli fiducia per un tempo ragionevole.

Però, se entro un anno i vedessi che nulla è stato realizzato, allora, ma solo allora, lo giudicherò un incapace ed un inetto come tutti i suoi predecessori . La delusione sarebbe grande e per non aver mantenuto fede agli impegni presi lo criticherei fortemente. Per ora ci sembra prematuro e figlio di pregiudizi politici il bocciare le buone idee e i buoni proposti  enunciati dal primo ministro Renzi.   Una cosa è certa, l’ex sindaco di Firenze sa perfettamente il gravoso lavoro che lo attende. Per cui, non essere all’altezza del compito significherebbe perdere credibilità e il favore degli italiani e la fine del suo futuro politico.

 Uomo Libero da pregiudizi e per la meritocrazia

 

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