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SenzaNeuro.com: intervista ai creatori della piattaforma gratuita dedicata al baratto

 

(ASI) SenzaNeuro.com è la nuova piattaforma italiana gratuita dedicata al baratto. Un servizio libero, quello offerto dal sito, utile per ridare valore alle cose che ci circondano e non solo.
Parlando con i creatori del programma, i fratelli Andrea e Vincenzo, si evince come il loro progetto rappresenti una profonda presa di coscienza ed un atto di solida consapevolezza. In altre parole: una vera e propria rivoluzione nel nostro piccolo per svincolarci dalle paure di una crisi che ci attanaglia, analizzandola e vivendola,  invece, come un’opportunità per valorizzare vecchie e nuove vie.

- Cos’è SenzaNeuro e come funziona?

SenzaNeuro.com è una piattaforma virtuale dedicata al baratto e al riuso, un motore di ricerca finalizzato allo scambio senza l’utilizzo della moneta.

Gli utenti iscritti possono inserire annunci di oggetti  e consultarsi per accordare le modalità cessione, avvalorate, queste ultime, dalla possibilità di scambiarsi feedback di fiducia. L’iscrizione, così come l’inserzione dei baratti, è completamente gratuita e senza nessun canone. Per facilitare ulteriormente l’accesso, abbiamo creato alcuni servizi come “avvisami” che notifica via mail le proposte interessanti o, ad esempio, un’App per caricare velocemente gli annunci dal cellulare.

Nel sito, inoltre, sono presenti filtri che dividono le offerte per Cap (codice di avviamento postale) al fine di creare mini reti di baratto nei quartieri delle città; un'occasione in più per condividere e socializzare con vicini ai quali non avremmo mai parlato.  In fondo tutti noi abbiamo la casa piena di oggetti dimenticati e che, magari, potrebbero risultare utili nel quotidiano di qualcun altro.

- Perché la scelta di questo nome?

SenzaNeuro ha un duplice significato: il primo, nel senso proprio di 'senza un euro', mentre l’altro più sottile di 'senza neuro'. Oggi le persone sono abituate ad usare tanto, se non troppo, la testa a discapito del cuore. Dico questo perché siamo convinti del fatto che, tramite l’educazione, ci abbiano inculcato l'idea che l’istinto sia animalesco e sbagliato. L’intuito è invece la voce dell’anima, la stessa che indica la strada da seguire. E’ dopo questo impulso che la mente comincia a “mentire” , impaurendoci e facendoci fare cose innaturali.

- Come si incastra tutto ciò con il vostro progetto?

La crisi permette di valutare altre vie e, in quest'ottica, il concetto di baratto non significa tornare indietro ma riappropriarsi di un ciclo perso. Scambiare un valore reale con un altro rappresenta un tipo di transazione gratuita, senza tasse né commissioni.  In un momento in cui la liquidità viene meno e di spreco ve n’è ancora tanto, condividere rappresenta una strategia concreta per alleviare le paure e le ansie alimentate, ad esempio, dal grande sistema illusorio e truffaldino della moneta debito.

- In che senso?

La moneta è il grande baricentro su cui si snodano i gangli dell'intera società. L'uso del denaro per facilitare le transazioni, a differenza di quello che ci hanno insegnato, si è dimostrato un modo per farle gestire ai pochi che controllano l'emissione della valuta. Basti pensare alla grande presa in giro che c'è dietro l'economia, talmente palese da renderla incredibile e non accorgersene.

E' con la moneta che si genera la crisi, una crisi che non esiste se non nelle tasca delle persone. Una costante strategia della tensione pianificata a tavolino per impaurire e favorire il controllo della popolazione. Dalle bolle speculative alla storia del debito pubblico, se si considera che solamente il 3% della moneta in circolazione è reale e che le restanti parti siano solo numeri virtuali negli hard disk delle banche mondiali, viene da domandarsi: chi è il creditore dei miliardi del debito planetario?

- Come si può vivere realmente l’idea del baratto oggi? Come pensi si possa aumentare la partecipazione al progetto?

È difficile dirlo. Anche se può apparire una cosa irrealizzabile, crediamo sia più facile di quello che sembra. In Italia, la possibilità di barattare è frenata dal fatto che non siamo abituati in quanto non rientra nel nostro modo di vivere quotidiano. All’estero, come testimoniano invece gli stati del nord europa, questo tipo di scambio è molto comune, tanto da interessare addirittura la permuta di automobili.

Visti i tempi, siamo convinti che la maniera migliore per avvicinare le persone a queste tematiche sia quella di creare esempi. Anche se la strada è lunga,  è importante offrire modelli con cui entrare in risonanza, senza scadere però nella propaganda che vuole educare forzatamente e arrogantemente le persone.

- Non credi che questo progetto possa rappresentare una rivoluzione in piccolo?

Al di là dei risultati, crediamo che faccia sempre bene pensare in grande ed è per questo che ci piace visualizzare dentro di noi l'idea del baratto totale. Se escludere il denaro al momento rappresenta un'utopia, riteniamo utile comunque fare piccoli passi per per raggiungere una maggiore consapevolezza.

Escludendo gli effetti, la vera causa risiede in un discorso di sovranità personale, ovvero la volontà di riacquistare il vero valore su di noi e su quello che ci circonda. La vera rivoluzione è quella interiore, l’esterno è solo una conseguenza.

A.B. - Agenzia Stampa Italia

 

Indirizzo del sito: www.SenzaNeuro.com

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