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Dibattiti Storici. Il DNA di un Popolo che dimentica… - I parte
(ASI)Con questo articolo, inizio una serie di puntate sulle opere realizzate dal famigerato periodo noto come “Male Assoluto”. Il Popolo italiano purtroppo, dimentica facilmente, molto facilmente. Un Popolo, una Nazione che per indole è abituata a salire sul carro dei vincitori. Riprendo l’esposizione di tutte le opere realizzate dal Fascismo durante i suoi venti anni, dal volumetto uscito nel 2003 di Alessandro Mezzano intitolato “I danni del Fascismo”.
Volumetto come dice lo stesso autore, che si considera come un “libro bianco”, il quale riporta fedelmente ciò che il Ventennio fascista per l’Italia ha realizzato. Una esposizione semplice, lineare ma allo stesso tempo dettagliata. Ai vincitori, come è dato sapere, da fastidio e darà fastidio sapere che in quel periodo buio molte cose sono state fatte per portare l’Italia al passo con altre potenze. La “vulgata” è sempre sul pezzo per denigrare questo argomento a loro fastidioso.
Ma il sottoscritto senza peli sulla lingua vuole riportare ciò che di buono è stato fatto in quel periodo, e che oggi sotto gli occhi di tutti, tante di quelle cose sono state spazzate via. Riporto in questi articoli a puntate, come tante delle leggi fatte a favore dei lavoratori, delle leggi sociali, sono state costruite dal Fascismo per volontà di Benito Mussolini. Riforme in campo industriale, dell’agricoltura, della scuola, dello sviluppo urbanistico, il mondo del lavoro, il mondo femminile, la giustizia e tutta la società, sono opera di quel periodo rivoluzionario nati dall’azione del Fascismo.
Per tutti coloro che fanno orecchie da mercante riporto il manifesto di Palmiro Togliatti; con la firma di altri 64 esponenti del Partito Comunista Italiano, che inviò nel 1936 “agli italiani, alle Camicie Nere ed ai Fascisti”, per comprendere in fondo l’azione fascista nel risolvere i problemi degli italiani, e proprio da questo stato di cose il consenso di Mussolini che rendevano il comunismo un’ideologia retrograda e non solo vinta, ma inutile. Ecco i passi del discorso di Palmiro Togliatti: “Popolo italiano, soldati, camicie nere, ex combattenti e volontari d’Africa! Noi comunisti facciamo nostro il programma fascista del 1919, che è un programma di pace, di libertà, di difesa degli interessi dei lavoratori. Camicie Nere ed ex combattenti e volontari d’Africa, vi chiediamo di lottare uniti per la realizzazione di questo programma. Fascisti della vecchia guardia! Giovani fascisti! Noi proclamiamo che siano disposti a combattere assieme a voi per la realizzazione del programma fascista del 1919, e per ogni rivendicazione che esprima un interesse immediato, particolare o generale, dei lavoratori e del popolo italiano. Diamoci la mano, fascisti e comunisti, cattolici e socialisti, uomini di tutte le opinioni”, (Lo Stato Operaio, a. X, n.8 agosto 1936).
Al di là delle opinioni, lascio la parola ai fatti con un elenco significativo delle leggi, delle riforme e delle opere che furono realizzate dal Fascismo, e che hanno cambiato in maniera enorme il volto della società italiana, il suo modo di pensare, dando a Mussolini quel consenso di massa popolare totale che oggi la storiografia della “vulgata” che vede con i paraocchi, si affannano in tutti i modi a disconoscere e denigrare giorno dopo giorno. Ma chiunque ha vissuto in quel periodo, ed non è in malafede, conosce bene e non può negare l’evidenza. Prima di partire con l’elenco delle opere fatte dal Ventennio, per coloro i quali vivono della falsità delle cose per partito preso; alcuni giudizi di personaggi storici che non hanno bisogno di commenti:

-          Mahatma Gandhi: “Il Duce è uno statista di primissimo ordine, completamente disinteressato”.

-          Gran Mufti di Gerusalemme, Haj Amin al-Husseini: “Voi italiani avete la grande fortuna di essere guidati da un tale Capo che non appartiene però a voi soli, ma al mondo intero”.

-          Vladimir Ilic Ulianov, detto Stalin: “Sono certo che per causa sua e delle idee che egli ha, il marxismo sarà un giorno battuto e definitivamente rovinato”.

-          Josip Vissarionovic Stalin: “Con la morte di Mussolini, scompare un grande uomo politico cui si deve rimproverare di non aver messo al muro i propri avversari politici”.

-          Winston Churchill: “Così finirono i ventuno anni della dittatura di Mussolini in Italia, durante i quali egli aveva salvato il popolo italiano dal bolscevismo per portarlo in una posizione in Europa quale l’Italia non aveva mai avuto prima”.

-          Antony Eden (fautore delle sanzioni): “Mussolini è il grande legislatore dei nostri tempi. Le leggi del Duce e dei suoi fedeli sono una pietra miliare nell’evoluzione mondiale”.

-          E. Delano Roosevelt: “Sono rimasta davvero ammirata dal modo in cui Mussolini concepisce e risolve i maggiori problemi del giorno”.

-          Rudyard Kipling agli italiani: “Sappiate amare questo vostro meraviglioso fratello che protegge il vostro avvenire…Pensate che per l’Italia egli è tutto”.

-          George B. Shaw: “Il popolo aderisce a Mussolini perché lo considera indispensabile”.

-          Stanley Baldwin, primo ministro britannico: “Non credo che in Europa vi siano uomini eccezionali come Mussolini”.

-          Claude Ferrère, accademico di Francia: “Il bene che Mussolini ha fatto all’Italia è, malgrado tutto, incommensurabile”.

-          Richard Strauss: “Se dovessi sintetizzare il mio pensiero col minor numero di parole non troverei che queste: Mussolini è unico”.

-          Igor Strawinsky: “Non credo che alcuno abbia per Mussolini una venerazione maggiore della mia”.

-          H. S. Harmsworth, Lord Rothermere: “Mussolini è la più grande figura della nostra età e probabilmente dominerà il XX secolo”.

1) Parchi Nazionali:

Gran Paradiso: RDL n°1584 del 3.12.1922

Abruzzo: RDL n°257 del 12.07.1923

Circeo: Legge n°285 del 25.01.1934

Stelvio: Legge n°740 del 24.04.1935

 

La priorità che il Fascismo dette ai valori spirituali della vita, in antitesi al materialismo che dominava, e che domina tuttora, le concezioni capitalista e marxista della società, si deduca anche dall’attenzione e dalla cura che esso pose alla preservazione della natura e delle tradizioni culturali delle zone minacciate dal progresso tecnologico. La volontà di salvaguardare i vari paradisi naturalistici che fortunatamente abbondano in Italia con la loro ricchezza di paesaggi, di flora, di fauna e di tradizioni e culture originali e, nel contempo, farne un’attrattiva atta a promuovere un turismo intelligente e non invasivo, fu una mossa geniale e lungimirante: si dimostrava che era possibile difendere la natura e le tradizioni di quelle zone e, al contempo, incrementarne l’economia ed il livello di benessere. Si sviluppa così, e non solo nella dottrina, ma anche e soprattutto nell’azione di governo, il fondamentale concetto fascista secondo cui il territorio e le risorse, prima di essere proprietà dei singoli cittadini, costituiscono un bene che appartiene non allo Stato, ma alla Nazione, sicché come tale va preservato. E’ una vera e propria rivoluzione culturale che ribalta la concezione liberale di proprietà e determina un approccio nuovo ed originale, non negando la proprietà, ma ponendo dei confini precisi che la rendono secondaria rispetto all’opzione prioritaria dell’interesse generale e nazionale.

Anche in questo caso, la riprova della validità dell’iniziativa si ha dalla constatazione che essa è stata ampiamente copiata e ripresa negli ultimi sessant’anni, magari con l’aggiunta di un pizzico di intento speculativo.

2) Assistenza ospedaliera per i poveri

Legge promulgata il 30.12.1923 con Regio Decreto n°2841

Emanato dopo poco più di un anno dalla Marcia su Roma, questo provvedimento fa parte di quegli interventi tampone e d’urgenza che il Fascismo pone in essere per sanare le situazioni sociali particolarmente in contrasto con il suo programma sociale. Questi provvedimenti legislativi saranno in seguito perfezionati, anche mettendo a frutto le esperienze fatte nel frattempo, e mutati in leggi organiche definitive, come nel caso dell’istituzione dell’INAM.

Questa legge trasforma in diritto alle cure gratuite la discrezionalità caritatevole di associazioni benefiche, per lo più religiose, che fino ad allora aveva condizionato la vita o la morte delle persone che non disponevano di mezzi propri per accedere alle cure ospedaliere. Il cittadino è considerato soggetto di diritto e di diritti in quanto tale, come membro della Nazione e non per caso, categoria, fede o clientela. Fine 1^

Davide Caluppi  - Agenzia Stampa Italia

Fonte: “I Danni del Fascismo” di Alessandro Mezzano

 

 

 

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