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Festival internazionale del film di Roma: Her.
(ASI) Un amore platonico anzi virtuale. Questo è il tema del sorprendente film di Spike Jonze che si affaccia con una profonda, avvenieristica quanto divertente pellicola che ha oggetto la relazione tra Theodore e un sistema informatico di nome Samantha. Avete capito bene una relazione, o per meglio dire un amore. Qualche tempo fa non avremmo compreso la portata di un tale sentimento, ma oggi che molte relazioni iniziano chattando o con i social network possiamo farci un’idea. A chi non è capito di iniziare a conversare tramite Facebook e di incuriosirsi sempre più della persona nascosta dietro l’avatar? E a chi poi non è capito di innamorarsi di questa? Molti, anzi moltissimi. L’amore via web è un amore fatto di parole e di una continua e incessante comunicazione. Comunicare, scoprirsi giorno per giorno, come dicono anche sociologi, permette di creare relazioni più solide di quelle iniziate incontrandosi per caso o attraverso amici. L’amore dunque passa proprio attraverso le parole che sono il sostegno del sentimento. Ma cosa accadrebbe se non ci fosse mai un contatto fisico o persino visivo? L’amore o l’infatuazione cesserebbe? E se le conversazioni non cessassero? Jonze con ironia e intelligenza ci fa capire la complessità del sentimento più complesso e più desiderato della nostra esistenza che po’ andare anche oltre il fisico e portare comunque incredibili emozioni. Viene poi da chiedersi se è ipotizzabile che un essere umano in carne e ossa e un sistema informatico senza spazio, corpo e limiti possano avere vita facile nella loro relazione? Forse è un’ipotesi strana, ma non troppo assurda per il futuro e forse il regista ha visto molto in là, ma non bisogna dimenticare che le relazioni vere e autentiche sono pur sempre quelle fatte di respiri, di sguardi di fuoco che si possono trasformare d’un soffio in autentica passione che coniuga la mente e il corpo. Bisogna precisare che il sistema operativo Samantha aveva la voce di Scarlett Johansson, ed è da elogiare la prova della bionda musa di Woody Allen che riesce a portare nello schermo, senza però mai far vedere il suo magnifico corpo, tutta la carica sensuale e affascinante con la sola voce. Come si può evincere il film presentando una trama sì originale e divertente per quanto abbastanza lineare, e ha tutti gli ingredienti di un bellissimo film che consta di una matura ed innovativa originale regia, una tematica di fondo interessantissima, una magnifica interpretazione di Joaquin Phoenix e la sensualità invisibile della Johansson. Insomma il Festival di Roma lancia un film che farà molto parlare di sé, che fa pensare e coinvolge.

 

Voto: 9

Daniele Corvi – Agenzia Stampa Italia

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