Intervista esclusiva con S.E. Karlo Sikharulidze, ambasciatore della Georgia

(ASI) Continuano a gran ritmo le interviste esclusive di Agenzia Stampa Italia. In questa occasione abbiamo incontrato per i nostri lettori S. E. Karlo Sikharulidze, rappresentante diplomatico di Tiblisi nel nostro Paese.

Con l’Ambasciatore georgiano abbiamo cercato di conoscere meglio la repubblica caucasica posta tra Russia e Turchia, e quindi in una posizione centrale per gli equilibri della regione fungendo da ponte tra Europa ed Asia. E proprio il Vecchio continente, con la sua cultura e la sua vocazione atlantica rappresenta il grande sogno e la grande speranza per il popolo georgiano che lasciatosi alle spalle il regime sovietico vuole ora aderire alla Ue, alla Nato e all’Occidente nel suo insieme.

Geograficamente parlando siete in una posizione centrale stretti tra Russia e Turchia. Strategicamente quali vantaggi vi offre questa collocazione e parimenti a quali rischi vi espone?

Innanzitutto tante grazie per la visita di oggi in ambasciata, do molta importanza alle relazioni con i media e avete espresso chiaramente l’interesse per il mio paese e lo apprezzo molto. Avete menzionato la posizione geografica specifica del mio paese. Come ha detto Bonaparte una volta: “il risultato della storia è la geografia”. La posizione geografica della Georgia è molto interessante, è il crocevia tra l’oriente e l’occidente. Qualche volta, nella vita ordinaria, quella posizione è molto favorevole, ma altre volte crea problemi, soprattutto quando hai un vicino al nord che, detto diplomaticamente, è un piantagrane. La Georgia storicamente è sempre stata parte della famosa via della seta, che andava dalla Cina all’occidente attraverso il mio paese. Quindi la posizione è interessante dal punto di visto economico e dal punto di vista politico. La Georgia storicamente è sempre stata un hub naturale, e questo dà al mio paese una prospettiva realisticamente favorevole per il futuro. Specialmente se parliamo del passaggio dell’energia dall’est all’ovest. Sono sicuro che verrà il momento in cui la Georgia, e non solo la Georgia ma anche i nostri vicini di casa come l'Azebaijan, l'Armenia e la Turchia, beneficeranno di questo. Quindi storicamente abbiamo sempre avuto una posizione geografica molto interessante, come lo è oggi. Ed è la posizione che naturalmente definisce le priorità politiche ed economiche del mio paese.

 

Il vostro paese è stato tra i fondatori e i promotori del Guam. Quali sono gli scopi di questa associazione, quale il vostro ruolo e che posizione avete assunto rispetto alla crisi politica e militare che ha visto coinvolte Russia ed Ucraina?

l Guam è, ed è sempre stato, un modello molto interessante per la cooperazione tra i propri stati membri. E sono sicuro che questo modello sarà ancora più significativo e efficace nei giorni e negli anni a venire. La Georgia, l'Ucraina, la Moldavia e l'Azerbaijan, tutti questi paesi hanno problemi che sono connessi a situazioni di conflitto. Grazie a questa situazione comune ci aspettiamo che il Guam sia ancora più efficace. Tenete in mente che per esempio l’Ucraina, la Georgia e la Moldavia hanno le stesse priorità politiche: aspirazione europea, entrata nella Ue, nella Nato e la politica di vicinato con l’Europa, il diventare membri associati dell’UE. L’Ucraina, purtroppo, in questo momento sta fronteggiando una aggressione aperta della Russia. La Crimea è stata annessa dalla Russia, e lo stesso vale per mio paese. Abbiamo affrontato anche noi l’aggressione aperta della Russia nel 2008 e oggi il 20 percento del nostro territorio è occupato dalla Russia. La situazione non è semplice neppure in Moldavia. Quindi naturalmente siamo interconnessi tra di noi e guardiamo al Guam come ad uno strumento efficace per far capire al mondo e all’arena internazionale i nostri problemi, i nostri punti di vista politici e le nostre aspirazioni. Nel futuro siamo convinti che il Guam sarà ancora più efficace.

Da anni avete ottimi rapporti con gli Usa e siete sempre più vicini alla Nato. Cosa rappresenta per voi l’approdo nell’alleanza atlantica e quali onori ed oneri ciò comporterà per voi?

Gli Usa sono per noi un partner strategico. Sin da quando abbiamo riconquistato l’indipendenza dagli anni 90 abbiamo sempre avuto il supporto economico, politico e anche psicologico da parte di Washington, e apprezziamo molto queste relazioni e il sostegno da parte degli USA.

Per quanto riguarda la NATO, l’obiettivo della politica estera georgiana è diventare membro a tutti gli effetti della NATO.  La NATO, per come la vediamo noi, è il migliore e più importante sistema di sicurezza nel mondo di oggi. Ma la NATO non è solo un fatto di sicurezza per noi. Guardiamo alle relazioni con essa in una più ampia prospettiva. La Nato è la democrazia, la sicurezza,  un alto standard di vita per i cittadini degli stati membri e la prosperità dei paesi membri. Per di più è il processo di avvicinamento alla NATO, attraverso le riforme, che è molto interessante per noi. Quando parliamo della NATO, apprezziamo sempre questo processo di costruzione delle relazioni. Sono sicuro che prima o poi, verrà il giorno in cui la Georgia diventerà membro della NATO a tutti gli effetti. E questa non è una decisione solo del governo georgiano o di una singola parte politica, è la decisione storica e psicologica della popolazione georgiana, l’80 % della quale ha votato per l’adesione alla NATO durante un referendum. Quindi è una scelta dei cittadini georgiani e faremo il massimo dei nostri sforzi per  dare seguito a questa decisione.

La Georgia è una piccola repubblica caucasica che può tuttavia vantare una storia antichissima ed una tra le più longeve ed autorevoli tradizioni dell'Ortodossia cristiana. Molti italiani ancora non conoscono la straordinaria ricchezza culturale e paesaggistica racchiusa in questo Paese, incastonato tra la Russia e la Turchia. A che livello si trovano oggi i rapporti tra Georgia e Italia? E quali sono gli strumenti che il Vostro governo sta mettendo in atto per promuovere l'immagine del Paese all'estero in chiave di internazionalizzazione a 360 gradi (economica, commerciale, turistica ecc. )?

Grazie per questa domanda interessante, ammetto che  ha ragione quando dice che purtroppo sono pochi gli italiani che conoscono la storia, le tradizioni, la cultura e l’attualità della Georgia. Per esempio nel mio paese, la maggioranza assoluta della popolazione conosce tantissime cose riguardo l’Italia. L’Italia per i georgiani è associata a qualcosa di molto bello, di molto speciale. Non solo per la storia e le tradizioni, ma per la cucina italiana, la moda, le macchine italiane, il know how italiano. Sfortunatamente gli italiani non conoscono bene il mio paese, e vedo come un obbiettivo molto importante di fronte a me, in quanto ambasciatore, di riempire in qualche modo questo divario, di restringere questa differenza di informazioni. Posso dirvi che stiamo facendo tutto il possibile. Stiamo organizzando eventi culturali qui a Roma e nelle varie regioni.  Stiamo cercando di portare in Italia il cinema georgiano, il teatro georgiano, canzoni tradizionali georgiane, gli artisti georgiani, l’arte georgiana. Tutto ciò che possiamo presentare al mio amato pubblico italiano. Stiamo organizzando per i giornalisti italiani i press trip in Georgia. È una semplice saggezza, se vuoi conoscere qualcosa devi toccarla. Anche le relazioni commerciali sono molto importanti. Recentemente abbiamo organizzato un evento molto bello, nella Camera dei Deputati qui a Roma. Sono molto grato per il sostegno. La leadership dell’Agenzia statale di Investimento della Georgia è venuta qui a Roma e abbiamo organizzato nel Parlamento italiano incontri con medie e piccole imprese. e sono fiero che dopo quell’evento 6 imprese italiane sono andate in Georgia e stanno per effettuare investimenti diretti nell’economia georgiana, e specialmente nell'agricoltura, nell'energia rinnovabile, e nel campo dell'energia idroelettrica. Quello che stiamo cercando di fare è mandare da Tbilisi a Roma messaggi molto positivi, molto significativi e sostanziali  riguardo la cultura, il business e l’economia. Sono molto importanti e interessanti i contatti diretti tra i popoli. Sono grato alla società Dante Alighieri che sta facendo un grande lavoro in Georgia, quasi 300 ragazzi georgiani stanno cercando di imparare la lingua, la storia e la cultura italiana. La simpatia nasce laddove le culture si incontrano. Ogni ambasciatore georgiano che si troverà in Italia cercherà sempre di colmare questa disparità di informazioni, in primis con la cultura.

Con l'ascesa politica di Bidzina Ivanishvili nel 2012 e l'affermazione della sua coalizione, "Sogno Georgiano", la Georgia sembra aver voltato definitivamente pagina rispetto al passato, chiudendo il lungo periodo che aveva visto al potere Mikheil Saak'ashvili e la coalizione di centro-destra che lo sosteneva. Dopo due anni di assestamento, oggi il Paese è guidato dal presidente Giorgi Margvelashvili e dal primo ministro Irakli Garibashvili. La nuova classe dirigente ha risolto i problemi economici e i "vuoti" giuridici che avevano logorato il Paese per diversi anni?

Il nuovo governo sta lavorando molto duramente. Non esisterà mai un paese e un governo che dirà che tutto è perfetto, che hanno superato tutte le difficoltà. È un processo molto lungo e difficile il combattere i problemi economici in qualsiasi paese. Ma sono fiero che abbiamo un governo molto giovane, il primo ministro è giovane, il presidente è giovane, sono molto di larghe vedute, sono riformisti e stanno cercando di fare del proprio meglio per creare le condizioni nel paese, dove la gente sarà libera, dove l’economia e il business esploderà. Quindi stanno lavorando duramente e credo che nei prossimi anni i risultati saranno ancora più tangibili e buoni per i georgiani. In sostanza dopo due anni del governo del “Georgian Dreams” cosa abbiamo? abbiamo il livello massimo di democrazia possibile, abbiamo una riforma molto significativa e ben fatta nel sistema sanitario, abbiamo un ambiente molto bello e attraente per sviluppare il business all’interno del paese, abbiamo grandi progetti per le infrastrutture che stanno avanzando. La cosa più importante è che abbiamo un profilo europeo che probabilmente attrarrà investitori non solo dall’Italia ma da tutto il mondo. La situazione è molto promettente e guardiamo al futuro con ottimismo e speranza.

Sul piano della politica estera, la presidenza Saak'ashvili si è distinta per un totale deterioramento dei rapporti con la Russia. Dopo il crollo dell'URSS, la nuova repubblica indipendente georgiana non aveva mai più ritrovato un'intesa con Mosca, fino alla drammatica escalation militare del 2008 per il controllo dell'Ossezia del Sud. Con il nuovo corso politico si è già aperta una fase di normalizzazione delle relazioni bilaterali con il Cremlino. Ritiene plausibile che la Georgia possa seguire le orme dell'Armenia ed entrare nell'Unione Economica Eurasiatica fondata da Russia, Bielorussia e Kazakhstan?

Sarò molto breve e completamente chiaro nella risposta. Il mio paese è membro associato dell’ Ue e stiamo aspettando la liberalizzazione dei visti. La scelta dei cittadini è stata quella europea. Stiamo guardando agli eventi non con le emozioni ma pragmaticamente. Abbiamo bisogno dell’Europa e vogliamo che l’Europa abbia bisogno di noi. Quindi la nostra scelta è quella europea e non c’è nessuna possibilità e nessun modo per la Georgia di aderire al cosi detto eurisian union, di cui non so nemmeno il nome. Un futuro normale e la prosperità  dei cittadini georgiani è quella che vediamo in Europa. L’aspirazione europea non è solo qualcosa che è apparsa ieri in Georgia, storicamente apparteniamo all’Europa e lì vogliamo tornare.

L’ingresso della Georgia nella Ue è un progetto a medio-lungo termine per il vostro governo. Attualmente i vostri rapporti con Bruxelles sono regolati dalla Pev, la politica europea di vicinato, ma quali sono i vostri rapporti politici ed economici con i paesi del vecchio continente?

Con ogni paese europeo abbiamo stretti rapporti politici, commerciali ed economici. Con tutti loro. La dimensione bilaterale della politica estera georgiana è molto importante. Per fortuna non abbiamo nessun punto di domanda sulla nostra agenda bilaterale con nessun paese europeo, e ci sono molti progetti importanti, ad esempio il Tanap, per nominarne alcuni. Quindi diamo grande importanze alle relazioni di Tbilisi, la nostra capitale con tutte le altre capitali europee. E vediamo questa dimensione bilaterale come una parte molto sostanziale delle nostre relazioni multilaterali con Bruxelles.   

Come tutti o quasi i paesi ex sovietici negli ultimi 25 anni avete fatto passi da gigante ritagliandovi un vostro spazio nello scacchiere internazionale. Pur privi di grandi risorse energetiche avete una economia molto dinamica ed una popolazione istruita e pronta a sfruttare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalla globalizzazione. Da qui a dieci anni dove credete possa arrivare la Georgia?

Dieci anni. Dieci anni sono dieci anni, io sono molto ottimista e già fra cinque anni vedo il mio paese come un partner molto affidabile per i nostri alleati, vedo mio paese come membro della Nato e della Ue.  Sono sicuro al 100% che siamo sulla strada giusta. Come ho già accennato questa è la decisione finale dei nostri cittadini e noi seguiremo questa strada.


Ettore Bertolini, Fabruizio Ernesto - Agenzia Stampa Italia

Coordinamento giornalistico - Nartsuko Moritake

 

 

 
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