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Le radici profonde non gelano. Università e Tradizione. Intervista al prof. Jacopo Caucci




LE RADICI PROFONDE NON GELANO

Università e Tradizione. Intervista al prof. Jacopo Caucci




(ASI) Un 30 novembre all'insegna della Tradizione per Firenze che con Goliardia e Università. Storia degli ordini fiorentini riscopre, nella società del consumo, un antico costume universitario, la Goliardia.
A poche settimane dall'intervista del Corriere fiorentino ai capi degli ordini cittadini, un professore, Jacopo Caucci von Saucken (docente di lingua e letteratura spagnola presso l'Università degli Studi di Firenze), approfondirà un argomento per molti aspetti ancora poco noto a studenti ed insegnanti. Il professor Caucci, che abbiamo intervistato, è lui stesso un goliardo di Firenze, proboviro del PODVS (Placido Ordine Della Vacca Stupefatta, ordine di Giurispreudenza).
 
Professore quanto l'Università è cambiata negli ultimi venti anni?
 
L'evoluzione di un contesto è cosa piuttosto normale. Il fatto non sta nel chiedersi se l'Università sia cambiata, semmai come essa si sia evoluta dagli anni Ottanta-Novanta ad oggi, quali siano state le linee guida di un mutamento che, certo, ha allontanato gli studenti dalla vita di facoltà, non facilitando l'assimilazione di una cultura sociale e di tradizioni che non si imparano sui testi, bensì vivendo intensamente un ambiente.
 
Cosa significa essere goliardi nel 2011?
 
L'essere goliardi è uno stile di vita, stile che accompagna il singolo durante tutto il suo cammino.
Oggi come ieri il goliardo è custode di una tradizione antica che, malgrado le evoluzioni della sociali, continua a sopravvivere palesando anche un certo dinamismo, una capacità di adeguarsi al mutamento dei tempi, senza tuttavia snaturarsi e perdere la sua connotazione originaria.
 
Quanti sono gli ordini attualmente attivi a Firenze?
 
Quattro. Il PODVS (Ordine sovrano su Giurisprudenza), la Lira (sovrana su Economia), ed il Chiavaccio ordine di Prato. Poi c'è l'ordine che rappresenta la città, San Salvi, il più antico d' Italia, del 1927.
 
Novoli è un po' distante dal centro. La delocalizzazione delle facoltà ha avuto un qualche impatto sul gioco goliardico?
 
Certo che sì. Il trasferimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia dal centro al nuovo polo ha privato le vie e le piazze di Firenze di una presenza costante; non che ora piazze come Santa Croce o Signoria siano vuote, questo no, ma sicuramente è avvenuto uno scollegamento con ripercussioni anche sul fattore aggregativo.
 
Quale la prima cosa che direbbe ad un ragazzo interessato alla Goliardia?
 
 Noi parliamo di fratellanza, siamo fratelli in un gioco che diverte ma insegna anche. In un mondo dominato da personalismi ed egoismi, dove il concetto di 'gruppo' è sovente scostato in funzione dell' individualismo, imparare ad appartenere ad una comunità, rispettandone regole e consuetudini, non è cosa di secondo piano. Un domani, in qualsiasi contesto lavorativo o familiare, integrazione ed interazione non appariranno termini scontati. Ecco, pur nello scherzo e nel paradosso, la Goliardia educa a sapersi destreggiare e a saper affrontare, con una equilibrio e serenità, ciò che di bello e di brutto offre la quotidianità.
 
 Per chi fosse interessato, la conferenza Goliardia e Università. Storia degli ordini fiorentini è fissata per il 30 Novembre p.v., ore 16.00,  presso i locali del D6 - Polo Scienze Sociali di Novoli 

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