Giornale Radio ASI del 21 aprile 2020

GRASIGiornale Radio ASI del 21 aprile 2020

L'informazione mondiale in un clic.

A cura di Marco Paganelli

Un saluto dalla redazione del Gr Asi, in studio Marco Paganelli.

Migliora il bilancio in Italia dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Lo ha comunicato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, sottolineando che per la prima volta, da quando è scoppiata l’epidemia nel nostro paese, ci sono stati 20 casi positivi in meno rispetto alle 24 ore precedenti. Rimane sempre alto, però, il numero dei morti: registrati infatti altri 454 decessi in un giorno. Sono state 1822 le guarigioni nello stesso arco temporale. Prosegue il decremento del numero dei malati in terapia intensiva, che consente a questi reparti di tirare un sospiro di sollievo, dopo le pressioni notevoli delle scorse settimane per l’alto numero di pazienti in condizioni critiche a causa dell’infezione.

L’Italia si prepara alla fase 2, dell’emergenza legata al Covid – 19, che dovrebbe iniziare dal prossimo 4 maggio e a lottare, in sede europea, per ottenere i Coronabond, scongiurando l’uso del Mes, per risollevare la sua economia. Lo conferma oggi su Facebook il premier Giuseppe Conte che riferirà nel pomeriggio alle Camere sulla posizione che intende assumere il governo di Roma nel vertice, che si terrà giovedì in videoconferenza, con gli altri Capi di stato e di governo del vecchio continente. “Agiremo nell’interesse del nostro Paese”, sottolinea il numero uno di palazzo Chigi.

Inizio di giornata in ribasso per le Borse europee. Milano, Londra e Francoforte hanno registrato infatti questa mattina un calo attorno all'1,4% e Parigi all’ 1,3%. Differenziale tra i Btp italiani e i bound tedeschi stabile a 242 punti base. Pesa comunque il tonfo di ieri, mai avvenuto prima, dei prezzi del petrolio in seguito all’emergenza legata al Coronavirus. Il Wti, con consegna a maggio, è sceso per la prima volta sotto zero dollari raggiungendo così, al termine delle contrattazioni, i – 37,63 al barile e ha perso il 305%. Il brent è crollato invece del 7%. I siti di stoccaggio sono dunque sempre più saturi a causa della notevole diminuzione della domanda di greggio.

 

Continua a leggere