Giornale Radio ASI del 6 novembre 2019

GRASIGiornale Radio ASI del 6 novembre 2019

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A cura di Marco Paganelli

 

Un saluto dalla redazione del Gr Asi, in studio Marco Paganelli.
Acque agitate nella maggioranza di governo sulla Manovra economica che ha iniziato il suo iter parlamentare. Riunione questa mattina, convocata dal segretario Nicola Zingretti, dei deputati del Partito Democratico a Montecitorio. Nessuna dichiarazione ufficiale al termine del vertice. Sarebbe emersa però, in base a quanto si è appreso, una certa “esasperazione” per i continui distinguo di Matteo Renzi e di Luigi Di Maio. “Se si va avanti così, la corda si spezza”, è stato il monito di alcuni partecipanti all’incontro.

Al via oggi lo sciopero, di 48 ore, dei benzinai su strade e autostrade italiane. L’agitazione durerà fino alle ore 6 di venerdì 8 novembre. Le organizzazioni protestano contro le scelte del governo in merito agli obblighi di fatturazione elettronica e alla sostituzione degli studi di settore con gli indici sintetici di affidabilità.

Governo al lavoro per salvare l’Ilva di Taranto, davanti alla cui sede si è svolta una manifestazione di lavoratori e sindacati, dopo scelta di AncelorMittal di cessare il proprio contratto in seguito al ritiro, da parte dell’esecutivo, dello scudo penale. “Faremo di tutto affinchè rispetti gli impegni”, ha dichiarato oggi il premier Giuseppe Conte prima di iniziare l’incontro a palazzo Chigi, con alcuni ministri, insieme ai vertici dell’azienda straniera.
Andiamo all’estero.
Alta tensione ad Hong Kong. Accoltellato, nelle ultime ore, il deputato filocinese, Junius Ho, mente era impegnato nella campagna in vista delle elezioni locali. Il movente del ferimento dell’uomo è stato attribuito alla necessità, richiamata dal parlamentare, di intensificare la repressione nei confronti dei manifestanti antigovernativi. Fermato l’aggressore. Previsti anche oggi ulteriori cortei, nell’ex colonia britannica, per chiedere nuove riforme democratiche e una maggiore indipendenza da Pechino.

Al via, nelle centrifughe dell’impianto di Fordo a circa 200 chilometri da Teheran, all’iniezione del gas di uranio in risposta all’abbandono, dell’intesa sul nucleare del 2015, da parte degli Stati Uniti. Lo ha annunciato oggi la tv di stato iraniana. Il presidente Hassan Rohani ha dato altri due mesi di tempo, agli altri aderenti all’intesa, per compensare i danni ricevuti, dalla sua nazione, dalle sanzioni approvate da Washington, dicendosi pronto altrimenti ad un ulteriore disimpegno verso i contenuti previsti dal documento.

Giornata positiva a piazza Affari. L’indice Ftse Mib, della borsa di Milano, segnava poco prima delle ore 13:40 di oggi un rialzo dello 0,15% a 23.401 punti.
Per il momento è tutto, grazie per l’ascolto, ci risentiamo nel prossimo appuntamento del Gr Asi.

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