Giornale Radio ASI del 22 maggio 2018

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A cura di Marco Paganelli

Un saluto dalla redazione del Gr Asi, in studio Marco Paganelli.
Apriamo con gli esteri.
Torna alta la tensione tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord e forte il rischio di una possibile guerra atomica tra i due paesi. Il vicepresidente americano, Mike Pence, ha dichiarato che se Pyongyang non dialogherà con Washington, avviando una completa denuclearizzazione, potrebbe finire come la Libia. Immediata la reazione del regime asiatico che ha nuovamente minacciato di annullare il vertice, previsto per il 12 giugno a Singapore, tra il capo della Casa Bianca Donald Trump e il suo omologo nordcoreano Kim Jong Un. I consiglieri del tycoon non avrebbero nascosto, nelle ultime ore, il proprio scetticismo in merito alla concretizzazione di questo ipotetico faccia a faccia.

Rimaniamo sempre in Asia. Il Pentagono ha condannato l’esercitazione militare effettuata dalla Cina su un’isola del Mar cinese meridionale, dove alcuni bombardieri hanno realizzato operazioni di decollo e atterraggio. Lo si apprende dai media locali. Secondo il dipartimento della Difesa Usa, l’esercitazione serve ad “aumentare le tensioni e a destabilizzare la regione”. Il Mar cinese meridionale è teatro di rivendicazioni territoriali incrociate da parte di Cina, Vietnam, Brunei, Malesia, Filippine e Taiwan. La Cina, che estende le proprie rivendicazioni sulla quasi totalità del Mar cinese, ha respinto in più occasioni l’ipotesi di un intervento di terze parti, come gli Stati Uniti, ribadendo di voler condurre negoziati diretti con gli altri attori coinvolti nella contesa.

Tensione altissima anche tra Stati Uniti e Iran. Il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha detto ieri che potrebbero essere varate, entro qualche mese, le sanzioni più forti mai approvate, fino ad ora, dagli Stati Uniti nella loro storia. Il responsabile della diplomazia di Donald Trump ha invitato Teheran, per evitare tutto ciò, a rispettare 12 condizioni fermando soprattutto il proprio programma nucleare. L’esponente dell’amministrazione del tycoon ha chiesto inoltre, al regime degli Ayatollah, il rilascio immediato di tutti i cittadini americani detenuti sul proprio territorio, il ritiro delle truppe dei Pasdaran in Siria e la cessazione di ogni sostegno ai ribelli nello Yemen. “Le minacce americane sono inaccettabili”, ha replicato il presidente iraniano Hassan Rohani.

Nuovo incidente fra la striscia di Gaza ed Israele. Secondo un portavoce militare dello Stato ebraico, alcuni palestinesi sono penetrati in territorio israeliano e hanno appiccato il fuoco ad una tenda utilizzata da tiratori scelti. Come reazione, un carro armato di Tel Aviv ha colpito una torretta di osservazione di Hamas. Non si hanno notizie di vittime. In Cisgiordania, intanto, sono stati esplosi colpi di arma da fuoco contro un veicolo israeliano, senza causare né morti, né feriti.

Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere i dazi nei confronti della Cina all’indomani dell’accordo, raggiunto tra Washington e Pechino, sulla diminuzione del deficit commerciale americano. Lo ha dichiarato il segretario americano del Tesoro. Queste mosse lascerebbero intravedere una distensione delle relazioni economiche tra i due paesi.

Veniamo in Italia.
Le buone notizie economiche, tra Cina e Stati Uniti, hanno spinto i mercati ad un avvio di giornata positivo. Apertura in rialzo per l’indice Fts Mib della borsa di Milano, che ha avviato le contrattazioni con un lieve rialzo dello 0,19%. Occhi puntati sulla formazione del governo italiano e sul suo programma critico nei confronti dell’Unione Europea.

Sarà probabilmente Giuseppe Conte il nuovo presidente del Consiglio italiano. Lo hanno indicato ieri i leader di Lega e Cinquestelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, uscendo dal Quirinale al termine dell’incontro col Capo dello Stato. Previsti in giornata colloqui tra Sergio Mattarella e i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati. Intanto è polemica oggi per il curriculum, del futuro inquilino di Palazzo Chigi, in cui ha dichiarato di aver frequentato un corso di perfezionamento degli studi giuridici, tra il 2008 e il 2012, all’università di New York, ma quest’ultima ha smentito, nelle ultime ore, tutto ciò. L’ateneo non ha escluso però che il professor Conte possa avere frequentato dei corsi, da uno o due giorni, per i quali non vengono conservati i documenti.

Per il momento è tutto, grazie per l’ascolto, ci risentiamo nel prossimo appuntamento del Gr Asi.

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