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Sanità: chiamate dirette nelle Aziende, la Marini non risponde all'interrogazione.

 

Perugia, 28 ottobre 2010
In un momento particolarmente delicato della Sanità regionale, con intercettazioni scabrose e risvolti inquietanti per quanto concerne le assunzioni nelle ASL e nelle Aziende Ospedaliere, la Giunta regionale avrebbe il dovere di rispondere nei termini a precise interrogazioni
provenienti dal Consiglio regionale. In data 5 ottobre è stata presentata a mia firma una interrogazione a risposta scritta riguardo le ormai famose “chiamate in servizio” tramite l’articolo 15 septies della cosiddetta Legge Bindi.
Lo spirito della Legge era quello di reperire in breve tempo professionalità non facilmente disponibili: in Umbria se ne è probabilmente abusato, sia per preconfezionare curricula per ruoli apicali, sia per permettere scatti di stipendio a chi altrimenti “con 1500 euro al mese
faccio la fame”.
L’interrogazione, allegata al presente comunicato, chiede quanti articoli 15 septies siano stati attivati in Umbria, anche al fine costruttivo di conoscere quali professionalità siano carenti nel contesto sanitario umbro.
L’articolo 86 del Regolamento consiliare stabilisce in 15 giorni il termine per la risposta ad un’interrogazione a risposta scritta ed il tempo è ormai scaduto da oltre una settimana.
Come detto, in questo contesto particolare la Giunta regionale non può sottrarsi al sindacato ispettivo dei Consiglieri, non solo per rispetto istituzionale, ma anche per necessari ed ineludibili parametri di trasparenza.

Andrea Lignani Marchesani

segue interrogazione

INTERROGAZIONE
CON RICHIESTA DI RISPOSTA SCRITTA

Oggetto: Modalità di conferimento degli incarichi apicali da parte delle Aziende U.S.L.
dell’Umbria dall’entrata in vigore del Decreto Legislativo n° 229/99.

Premesso:

-che è in corso un’indagine della magistratura inerente l’ipotesi di gravi reati compiuti nel
sistema sanitario regionale, in particolar modo riguardanti la Azienda U.S.L. n. 3;
-che in detta indagine, tra altre ipotesi di reato, si prefigura una mancanza di trasparenza
nelle assunzioni, con potenziali ricadute che potrebbero riguardare anche la dirigenza
sanitaria;
-che nel sistema sanitario umbro si è fatto uso delle procedure di selezione dei Direttori di
Servizio del personale medico e veterinario attraverso il ricorso all’art. 15 septies del
Decreto Legislativo n° 229 del 19 giugno 1999 (cosiddetta “Legge Bindi”), che dovrebbe essere
utilizzato in caso di professionalità non facilmente disponibili all’interno delle Aziende
Sanitarie, mentre la normale prassi implicherebbe l’applicazione del Decreto del Presidente
della Repubblica n° 484 del 10 dicembre 1997;
-che, con tali errate interpretazioni, si sono conferiti con discrezionalità forzata gli
incarichi apicali di Direttore di Servizio (che in alcuni casi sono successivamente diventati
Direttori di Dipartimento);

tutto ciò premesso
il sottoscritto Consigliere
interroga la Giunta regionale per sapere:

-quanti incarichi apicali all’interno delle Aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere
umbre - attraverso l’uso dell’art.15 septies del Decreto Legislativo n° 229/99 - siano stati
conferiti dall’entrata in vigore di detta “Legge Bindi” e per quali professionalità,
evidentemente ritenute non ricopribili attraverso le procedure concorsuali previste dal sopra
citato D.P.R. n° 484/97.


Perugia, 5 ottobre 2010


Il Consigliere regionale
Andrea Lignani Marchesani

 

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