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Frosinone – I piccoli Comuni dicono “no” all’accorpamento

(ASI) Nel salone di rappresentanza della Provincia di Frosinone di Piazza Gramsci un unico coro contro l’accorpamento dei comuni previsto dalla finanziaria.

 

I sedici Sindaci interessati si sono riuniti per alzare la voce contro questo provvedimento che in molti reputano senza senso, senza tenere conto centinaia di anni di storia, di cultura, di valori, di usi e costumi che contraddistiguono una terra.

All’incontro erano presenti, oltre ai Sindaci interessati, anche le massime istituzioni locali tra cui l’eurodeputato Francesco De Angelis, il senatore Oreste Tofani, il presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese, il consigliere regionale Francesco Scalia e il Presidente della Provincia di Frosinone nonché deputato PdL Antonello Iannarilli che hanno voluto partecipare alla riunione e tutti solidali e vicini ai primi cittadini.

I Comuni interessati dal provvedimento lo ricordiamo sono: Acquafondata, Roccadarce, Belmonte Castello, Casalattico, Castelnuovo Parano, Collepardo, Colle San Magno, Filettino, Falvaterra, Sant’Ambrogio sul Garigliano, San Biagio Saracinisco, Terelle, Vallemaio, Settefrati, Viticuso e Vicalvi.

In tutto sedici comuni. Questa riunione è stata possibile anche grazie e soprattutto alla lotta che il primo cittadino di Filettino, piccolo paesino turistico, ha portato e sta portando avanti e che in questi giorni ha visto la ribalta delle cronache nazionali e internazionali.

Addirittura a Filettino si è pensato di creare un “principato” e già stampata la prima moneta con impressa la faccia del Sindaco.

A margine della riunione, i primi cittadini, hanno approvato all’unanimità una lettera destinata al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Presidente della Regione Lazio Renata Polverini con il seguente comunicato: “ In sede di conversione in legge si adottino tutti i provvedimenti del caso affinchè si eviti l’accorpamento dei Comuni con meno di mille abitanti”.

Non v’è dubbio che questa è solo la prima di una lunga battaglia per cercare di difendere le proprie radici, le tradizioni di una provincia con millenni di storia.

Davide Caluppi- Agenzia Stampa Italia

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