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Umbria, legge lettorale, Lignani Marchesani(PDL) Bene la proposta di Smacchi e Barberini, ma eliminiamo anche l'iniquo premio di maggioranza al 65%

Lignani Marchesani (PDL) Legge elettorale. Bene la proposta di Smacchi e Barberini, ma eliminiamo anche l'iniquo premio di maggioranza al 65%

(ASI) Il Centrodestra guarda con interesse alla proposta di legge in materia elettorale proposta dai colleghi Smacchi e Barberini. Eliminare il listino è indubbiamente un passo avanti verso una democrazia partecipata e tutto ciò che va in direzione di un'effettiva rappresentanza va adeguatamente sostenuto.

Mettere mano ad una Legge elettorale deve essere però l'occasione per riparare ad errori che la contingenza di una approvazione frettolosa nel dicembre del 2009 aveva prodotto. I Gruppi di Centrodestra approvarono quella norma perché in extremis evitarono con un compromesso una legge che nelle menti del Centrosinistra presupponeva anche i capilista bloccati scongiurando la nefasta conseguenza per il nuovo Consiglio regionale di avere non l'attuale 20% di nominati ma addirittura il 50%.

 Dovemmo però all'epoca ingoiare un assurdo premio di maggioranza al 65% assolutamente iniquo e contrario all'indirizzo che dovrebbe guidare tutte le Leggi elettorali, quello cioè di garantire governabilità e rappresentanza. La Provincia di Perugia e, fino al prossimo rinnovo, i Comuni italiani tra 30.000 e 60.000 abitanti hanno lo stesso numero di Consiglieri della Regione Umbria cioè 31(compreso Sindaco e Presidente) ed i seggi son assegnati nella misura di 19 alla maggioranza e 12 alle opposizioni con dette Amministrazioni che si reggono molto bene dal punto di vista numerico. Non si comprende perché solo la Regione Umbria debba garantire 20 seggi alla maggioranza e solo 11 alle opposizioni.

Se veramente la proposta di Barberini e Smacchi va in direzione dell'equità, della rappresentanza e della democrazia non ci sono dubbi che faranno propria questa più che equa proposta di riportare al 60% il premio di maggioranza per la coalizione vincente in Consiglio regionale.

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