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Umbria TPL: le dimissioni del CdA un atto doveroso,ora occorre privilegiare le competenze rispetto alle spartizioni partitocratiche.
(ASI) Lettera in redazione. Le dimissioni del CdA di Umbria Mobilità sono state nient’altro che un atto dovuto, alla luce della drammatica situazione creatasi all’interno dell’azienda ad opera di una gestione a dir poco deficitaria.  Aver giustificato la fine dell’attuale CdA con la necessità di ottemperare ai nuovi dettati normativi serve forse a salvare la forma, ma non cambia la sostanza di scelte politiche profondamente errate e di discriminazioni inaccettabili nei confronti dei dipendenti, cui sono stati tagliati i livelli retributivi senza nulla togliere a manager e dirigenti.

Ci auguriamo che il nuovo CdA, che sarà espresso dagli Enti pubblici azionisti, possa essere espressione di valide competenze e non di logiche di spartizione partitocratica: un parametro, questo, che sarebbe un ulteriore schiaffo alle esigenze degli utenti, sottoposti a tariffe sempre più salate in ambio di servizi sempre meno efficienti, e a quelle degli stessi lavoratori, cui sono stati sottratte certezze e tranquillità.

 

Andrea Lignani Marchesani                   Massimo Monni

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