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Il teatrino delle spiagge italiane: l'ambulante abusivo

(ASI) Una delle sequenze che si ripresenta ciclicamente, anno dopo anno, è quella dell'ambulante abusivo. Stranamente, possono vendere cianfrusaglie dal lunedì al venerdì. Il sabato e la domenica quando arrivano i tutori dell'ordine, fioccano multe, sequestri, e non si sa mai, qualche arresto. Ha senso? Ovviamente no. Eppure basti pensare alle spiagge nostrane nei mesi estivi, o al mai estinto problema veneziano: ambulanti che si precipitano di corsa travolgendo i turisti nelle calli per scappare dalle grinfie di finanzieri e poliziotti.

Sono comparse multe stratosferiche per coloro i quali si apprestino a comprare dagli ambulanti clandestini o abusivi. Deterrente completamente inutile, visti gli acquisti furtivi dei turisti italioti (o non).

Sarebbe quindi possibile una soluzione normale per questi ambulanti? Sì, ovviamente. Se queste persone entrano nel nostro Paese, dovrebbero essere indirizzate ad un lavoro onesto, legale e non certo abusivo alimentante le organizzazioni criminali. Ammesso che un'occupazione vi sia per loro, visto che per gli italiani stessi non v'è molto ultimamente.

Chiedersi cosa serva fermare queste persone due giorni alla settimana, mi sembra legittimo. Ricominciano appena i tutori se ne vanno, perché è la loro prospettiva di sopravvivenza. Quindi, o siamo cattivi sino in fondo, e li facciamo sparire, oppure recitiamo la parte dei cattivi a comando. Facciamo spettacolini, piccole azioni teatrali, ma non risolviamo i problemi.

Forse, ci piace così....

 Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

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