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Berlusconi: Uscire dall'Euro non è una bestemmia

(ASI) Che i complotti troppo spesso decantati dell'ex premier, Silvio Berlusconi, stiano prendendo forma?. Oggi il Cavaliere, in occasione della presentazione di un libro, torna a parlare di Europa e di sovranità monetaria formulando nuove prospettive circa l'ipotesi di un'uscita di alcuni Stati dall'Euro-zona.

"Non penso possa considerarsi una bestemmia l'idea di sganciarsi dalla moneta unica per l'Italia- ha dichiarato Berlusconi- Riguardo le posizioni sulla trattativa relativa al ruolo della Bce, o la Germania si ritira dall'euro o gli altri Stati tornino alle monete nazionali. Non è auspicabile ma ci sono vantaggi. Per uscire dalla crisi serve una Banca Centrale che assuma i debiti degli Stati che partecipano all’Eurogruppo e che paghi al momento i titoli pubblici in scadenza”.

Berlusconi, tagliato fuori dalla scena politica italiana dai mercati internazionali più che dalle sue reali vicende giudiziarie, torna a cavalcare temi caldi in questi ultimi tempi. Che tenti attraverso il suo slancio patriottico ed allo stesso tempo pubblicitario, di riunire le destre per qualche adesione in più?

Nonostante tutto il Cavaliere, in un'intervista rilasciata al Wall Street Journal che uscirà il prossimo giovedì, ritorna sulle sue posizioni. Per Berlusconi le affermazioni circa la possibilità che sia la Banca d'Italia a stampare euro, sarebbero solamente delle provocazioni. Secondo alcuni stralci dell'intervista al giornale statunitense riportati da Rainews24, l'ex presidente del Consiglio avrebbe dichiarato a riguardo: "Chiaramente l'uscita dall'euro di singoli Paesi, o peggio lo sfaldamento dell'Eurozona in quanto tale, sono prospettive che fino a poco tempo fa sembravano impensabili, mentre oggi sono possibili. Affinchè questo scenario di disgregazione torni a essere inimmaginabile occorre una sterzata in direzione opposta, quella dell'unione politica. Io credo - si continua a leggere - che dalla crisi si possa e, anzi, si debba uscire con più Europa e non con meno Europa. Quindi no a governi nelle mani di pochi".

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