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Caso Lusi: Il Senato approva la richiesta d'arresto

(ASI) Il Senato si è espresso a favore circa la richiesta d'arresto nei confronti dell'ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi, indagato dalla Procura romana per le accuse di associazione a delinquere, appropriazione indebita e frode ai danni dello Stato.

 In Aula, il voto con scrutinio palese è passato con 155 voti favorevoli, provenienti dalle fila del Pd, Idv, Lega Nord e centristi, 13 voti contrari ed un astenuto. Allo scrutinio non hanno partecipato né il Popolo delle Libertà né il leader dell’ Api, Francesco Rutelli.

In un clima di totale freddezza, l'ex tesoriere della Margherita ha avuto modo di spiegare in un lungo intervento le proprie posizioni. "Sto vivendo un incubo e non intendo sottrarmi alle mie responsabilità- ha dichiarato Lusi prima del voto- Non posso far altro che chiedere scusa, soprattutto di fronte al momento di forte crisi che sta attraversando l'Italia. Questo voto rappresenta il segno dei tempi che corrono. Ora chiedo solo di poter accedere alle garanzie del giusto processo senza inutili e devastanti forzature che possano appagare la crescente ondata dell'antipolitica, soddisfare chi evoca i forconi e trovare un semplice colpevole dietro quella che invece è una vicenda molto più complessa. Sulla mia testa si è giocata una partita politica ma per ora non mi dimetto dalla carica di senatore, voglio combattere".

Nel messaggio non è mancata occasione a Lusi di lanciare nuovi attacchi contro i vertici della Margherita e, polemizzando, ha affermato a riguardo: "Resta singolare la minaccia all'indagato di essere accusato sia di reticenza, se non parla, sia di calunnia, nel caso in cui parlasse. Qualcuno potrebbe pensare che mi si voglia chiudere la bocca. E' inpensabile- aggiunge- che un tesoriere abbia preso da solo ogni decisione di spesa per 314 milioni. La gestione dei fondi avveniva per comune assenso".

Come auspicato da Lusi, l'ex segretario della Margherita e attuale numero uno dell'Api, Francesco Rutelli, non ha partecipato allo scrutinio in quanto parte offesa nel procedimento penale nei confronti dell'ex tesoriere. "Dopo mesi in cui ho difeso il mio onore e quello della Margherita con le unghie e con i denti,- ha controbattuto Rutelli dopo il voto- ho ritenuto opportuno non parlare oggi come accusatore politico, né votare, poiché rappresento la parte offesa, cioè le numerose vittime, nel procedimento contro Lusi. E' toccato al Senato, nella sua libertà, decidere".

 

 

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