×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Italia. Nella delega fiscale un regalo alle banche che evadono

(ASI) "Lo Stato rischia l’autogol sul fronte della lotta all’evasione con le ultime disposizioni della delega fiscale sull’abuso di diritto".

 Questo è il parere di Oreste Saccone, procuratore legale e redattore della rivista Fiscoequo. Per Saccone il testo varato dal governo potrebbe rivelarsi un aiuto a banche e multinazionali che evadono il fisco, giacché si rivela l'esistenza di una sorta di "condono" delle operazioni poste in essere finora, oltre al fatto che si esclude espressamente la rilevanza penale dei comportamenti ascrivibili a fattispecie abusive.

"In concredo - scrive Saccone - ai fini penali viene introdotto un discrimine tra i grandi contribuenti e tutti gli altri. Nell'ottica del governo le mega-frodi di svariati milioni di euro pianificate attraverso l'abuso del diritto dai grandi contribuenti per pagare meno tasse non sono percepite come comportamenti particolarmente pericolosi che meritano la sanzione penale".

Da quanto scrive l'esperto su Fiscoequo, si tratta di un giro di euro esorbitante che viene sistematicamente eluso dagli istituti bancari. "Attraverso l'abuso del diritto l'Agenzia delle entrate ha contestato a molte banche italiane l'illegittimità di raffinate operazioni di pianificazione fiscale illecite realizzate al solo scopo di ridurre il prelievo fiscale - osserva Saccone -. Intesa Sanpaolo, per esempio, ha chiuso col fisco un accordo che le è costato circa270milioni di euro. Interessate anche Credem, Bpm, Popolare di Novara, Montepaschi, Banca Carige e altri istituti bancari. L'accusa di una presunta mega evasione (operazione Brontos) grava ancora su Unicredito per aver realizzato un'operazione di finanza strutturata che le avrebbe consentito un illecito risparmio fiscale di circa 245 milioni di euro".

Il governo Monti, dunque, si appresta a regalare vantaggi ai grandi gruppi evasori (banche e multinazionali), compiacendosi del silenzio connivente dell'informazione. Tutto questo accade mentre le raffiche di imposte vengono gettate sui contribuenti onesti e le grinfie di una mai così solerte Guardia di Finanza puntano i piccoli esercizi commerciali. Come ogni commedia che si rispetti, la caccia al piccolo (potenziale) evasore è accompagnata dal plauso dell'opinione pubblica, risultato di una campagna mediatica anti-evasione che incita i cittadini all'odio reciproco sviando il legittimo disappunto dai reali responsabili della crisi.

Continua a leggere