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Italia. Banche escluse dall'Imu, ma nessuno se ne importa
(ASI) L'indignazione di parte dell'opinione pubblica per i presunti vantaggi raccolti dalla Chiesa in tema di Ici non è seguita ad una altrettanto decisa critica nei confronti del governo Monti, il quale risparmierà le fondazioni bancarie (e i suoi azionisti) dal pagamento di questa tassa.
Le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno infatti cassato un emendamento al dl fiscale, presentato dall’Idv, che contemplava il pagamento dell’Imu per le fondazioni bancarie. A presentare la proposta di modifica è stato Elio Lannutti (Idv), il quale ha sottolineato che  "il governo aveva dato parere contrario sostenendo che le banche e le loro fondazioni sono associazioni benefiche. È una vergogna perché si fa pagare l’Imu sulle
macerie, ovvero sulle case inagibili, sui pagliai, e allo stesso tempo il governo dei banchieri dimostra di essere prono agli interessi degli stessi banchieri".

In Italia le fondazioni bancarie sono quasi 90 e dispongono di un patrimonio superiore ai 50 miliardi. Si professano no profit, ma, secondo quanto ha dichiarato il senatore Lannutti in un'interrogazione parlamentare, "la quota impegnata nelle partecipazioni bancarie si attesa intorno al 40 per cento, mentre il resto è investito in titoli di Stato ed in società private scelte esclusivamente secondo il criterio della redditività e da questo capitale le fondazioni ricavano ogni anno lauti guadagni, devoluti ad attività di utilità sociale: il settore maggiormente finanziato è quello artistico e culturale".

Mentre le previsioni sostengono che la reintroduzione dell'Imu costerà carissima a migliaia di famiglie italiane destinate alla povertà a causa della crisi, si apprende che il Governo intende privilegiare le ricche banche: il rischio che il dislivello sociale generi un abisso è così sempre più concreto.

Redazione di Agenzia Stampa Italia

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