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Diritto di Cronaca: Anpi un ente morale?


Lettere in Redazione,
Riceviamo e pubblichiamo:

                                                                                     Anpi un ente morale?
E' giunto il momento che l'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) prenda in considerazione l'ipotesi del pensionamento. Altro che ente morale della Repubblica italiana! Negli ultimi anni l'associazione degli ex combattenti delle sigle comuniste della resistenza conduce una vera e propria attività mistificatoria ai danni della verità storica.

Convinta che dietro lo studio e l'analisi di episodi legati alla guerra civile covi un complotto contro la memoria, l'Anpi non risparmia durissime prese di posizione contro ricercatori e studiosi che, come normale e giusto che sia, non accettano una sola verità, preferendo attingere da più fonti al fine di avere un quadro generale attinente il più possibile alla verdicità degli eventi.Un rancore, quello degli ex partigiani, esteso ai giovani dei centri sociali e delle più svariate sigle antifasciste.

Disagio sociale, mancanza di lavoro o occupazione precaria trovano sfogo nella guerra ad un fascismo inesistente, creato ad arte col solo scopo di soggiogare ragazzi i cui problemi, come scritto, sono ben altri.Un tempo a mantenere le masse nella tenebra dell'ignoranza c'era la Chiesa. Finita l'epoca dei Papi Re, a centoquarant'anni da Porta Pia, ad esercitare il controllo sulla massa ora sono associazioni il cui primato è quello della tracotanza e della meschinità.Terni, 21 settembre 2011.

L'Anpi fa circolare un comunicato stampa nel quale accusa la destra radicale di viliendio ad una stele eretta dieci giorni prima in località Colle Bertone,  Polino. Seppure ancora non sia chiara la posizione del Comune di Polino in merito all'inaugurazione (alcuni consiglieri lamentano di non essere stati informati della faccenda), l'Anpi trova ampio sostegno tra le sigle della sinistra radicale nell'accusare del gesto "le stesse persone che, negli ultimi tempi, hanno tentato di diffondere idee neonazifasciste a Terni"(cfr. comunicato Anpi). Al di là di terminologie roboanti, atte più a richiamare l'attenzione che non a descrivere concretamente la realtà, la prosopopaica resistenziale punta indirettamente il dito verso associazioni e partiti che, a loro avviso, non avrebbero diritto a manifestare le proprie opinioni.

E' chiaro e molto semplice: chiunque esca dal tracciato è additato quale 'riabilitatore dei macellai di Salò', per usare i termini di un recente comunicato.Denigrazione della verità, certo, ma anche delle persone che si impegnano a ricostruire il tessuto storico cittadino, per decenni sfibrato dalla storiografia del PCI.

Allarmismi, menzogne e falsità, sovente legittimate da esponenti dell'amministrazione regionale e cittadina. Dopo la diffusione della notizia di Colle Bertone, il capogruppo di Rifondazione comunista Damiano Stufara dichiara: non rileggere il passato in maniera diversa da quanto la storiografia ufficiale ha sancito. A livello parlamentare c’è un duplice e pericoloso tentativo revisionista, che sancisce il coronamento di una strategia che mira a relegare l’antifascismo al passato, con il rischio di mettere in discussione la nostra stessa democrazia.  Il probo capogruppo non si è accorto che, in realtà, a mettere in discussione le basi della democrazia non sono le strategie parlamentari, quanto le gravi e sconsiderate parole espresse in merito alla rilettura del passato. Parole che, pronunciate da un consigliere regionale, legittimizzano atti di prevaricazione di violenza verbale e fisica nei confronti di chi, della storiografia ufficiale, proprio non vuole accontarsi.

Lettera firmata da  Marco Petrelli


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