Pd e M5S si scontrano sulla questione migranti e non solo

(ASI) - "Se Di Maio è aggressivo, lo fa per difendere le nostre bandiere", sostengono i 5 stelle. "Come se Luigi avesse usato la scontata sconfitta in Umbria per poter minare il percorso con il Pd".

 

II leader grillino ha da poco respinto la richiesta avanzata da Nicola Zingaretti di rendere strutturale l’alleanza tra Pd e M5S e di costruire al più presto una comune visione del futuro: "Siamo passati dal 'mai col Movimento 5 stelle' all’'alleanza strutturale col Movimento 5 stelle'. Non ci sono i presupposti". Ma Zingaretti risponde così: "Il motivo per cui Di Maio ha cambiato idea sulle alleanze, chiedetelo a lui". Il leader dem, se si andasse a elezioni anticipate, vorrebbe proporre a capo della coalizione Pd-M5S, il premier Giuseppe Conte: "Lo deciderà l’alleanza. Io dico che ha lavorato bene".

Intanto, poco dopo la chiusura a futuri accordi regionali, arriva il doppio affondo sulla manovra, che il Pd considerava chiusa e che invece per il numero uno dei 5 stelle deve ancora subire modifiche. Prima sul mantenimento della flat tax per le partite Iva, con Di Maio che afferma: "Le risorse ci sono, ma ce le stanno tenendo nascoste".

Non c'è nessuna intesa sull’accordo di cooperazione con la Libia stretto da Minniti, che ha arginato l’arrivo dei migranti. In molti, nel centrosinistra, vorrebbero sospenderlo, altri chiedono cambiamenti sostanziali, ma Di Maio non è d'accordo e apre solo ad alcune modifiche, forse sui corridoi umanitari. Un'intesa tra i due partiti sembra oggi più lontana che mai.

 

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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