Rivoluzione Umbria. Lega prima in 83 comuni su 92, Tesei sbanca nella sua Montefalco e in Valnerina

IMG 20191024 214344(ASI) Le elezioni regionali in Umbria di domenica scorsa hanno profondamente cambiato la geografia del voto nella regione centrale. Con il 57,55% dei consensi totali, la leghista Donatella Tesei diventa la prima presidente di centrodestra in Regione Umbria, dopo quasi cinquant'anni ininterrotti di sinistra al potere. Non si tratta di una vera e propria sorpresa, quanto piuttosto della prima importante conclusione di un percorso di costruzione del consenso che negli ultimi cinque anni ha visto il centrodestra - con la Lega sempre più protagonista negli ultimi tre - conquistare parecchi comuni, grandi e piccoli, a partire dai due capoluoghi di provincia, Perugia e Terni, per poi arrivare a grandi cittadine come Foligno e Spoleto, medie cittadine come Todi, Orvieto, Marsciano e Umbertide, e molte altre sotto i 10.000 abitanti.

I motivi sono molteplici e, come noto ai cittadini umbri, vanno - sintetizzando brutalmente - dalla pesante crisi economica e occupazionale che ha cominciato ad attanagliare il territorio circa quindici anni fa, ad una commistione fra politica, pubblico impiego e cooperative percepita da tanti giovani e meno giovani come sempre più soffocante, ingiusta ed insopportabile, oltre che all'isolamento infrastrutturale e viario di un territorio fortemente penalizzato dalla sostanziale assenza di grandi arterie di collegamento stradali e ferroviarie.

Passando ai numeri, spicca indubbiamente il dato della Lega, prossima al 37% dei consensi, diventando così la prima forza politica della regione. Al centrodestra, nel suo insieme, vanno 86 comuni. Di questi, 82 vedono in testa la Lega quale primo partito, uno Fratelli d'Italia e un altro la civica Tesei Presidente. Si aggiungono poi Castiglione del Lago e Piegaro, dove il PD è primo partito, ma la spunta il centrodestra nel suo insieme. Ad eccezione di una parte della sponda sud del Trasimeno (Paciano e Panicale), di una parte dell'Alto Orvietano (Parrano e Allerona) e degli isolati borghi altotiberini di Montone e Lisciano Niccone (dove comunque la Lega è il primo partito), in cui a spuntarla è la coalizione PD-M5S, il partito di Salvini sbanca ovunque, passando da percentuali altissime ad altre soltanto relativamente più basse.

Fra queste c'è il 27,92% di Perugia, dove - come avviene un po' in tutti i capoluoghi di una certa importanza - la sfida è stata meno scontata: nel principale centro della regione, infatti, Donatella Tesei ha battuto Vincenzo Bianconi con "soli" 11 punti di scarto (52,46% a 41,29%), contro i 20 complessivi su base regionale. Nel resto del comprensorio perugino si registrano numeri simili ma comunque emblematici: a Corciano, unico comune areale ancora amministrato dal PD, il centrodestra ha raggiunto il 54% (Lega al 33,34%), a Torgiano il 58,09% (Lega 33,4%) e a Deruta il 62,04% (Lega 41,47%).

C'è poi il caso, del tutto peculiare, di Montefalco, dove la Tesei è stata sindaco per dieci anni (2009-2019), lasciando lo scorso maggio il testimone al suo vice Luigi Titta. Nella cittadina del Sagrantino, la nuova presidente di Regione ha raggiunto quasi il 68% dei consensi, ma la Lega si è fermata al 28,3% cedendo spazio alla civica Tesei Presidente, che ha conquistato il 17,56%, attestandosi quale seconda forza politica comunale.

La civica legata alla figura della senatrice ha saputo fare addirittura molto meglio nel piccolissimo comune di Scheggino, in Valnerina, amministrato dalla neoeletta consigliere Paola Agabiti Urbani, dove la lista ha toccato quota 58,36%, portando il centrodestra alla percentuale record del 76,28%. Il secondo ed ultimo comune preso dal centrodestra senza il traino della Lega è Preci, altro piccolissimo centro della Valnerina, dove la Tesei stravince con il 75,29% ma è Fratelli d'Italia, col 29,14% dei voti, a guidare la coalizione davanti alla lista Tesei Presidente (20%) e alla Lega (19,51%). Superati i confini di Preci o di Scheggino, insomma, in qualsiasi direzione geografica all'interno della regione, il dominio leghista è totale per decine e decine di chilometri.

Negli unici tre caselli autostradali dell'Umbria - Orvieto, Fabro e Attigliano, tutti in provincia di Terni - il Carroccio accelera la sua corsa e prende rispettivamente il 40,02%, il 44,29% e il 64,81%. In Altotevere - feudo della primissima Lega Nord regionale e di tre candidati leghisti, tra cui il consigliere uscente Valerio Mancini, primo degli eletti nelle file del partito con oltre 6.600 preferenze - i dati sono impressionanti: a Città di Castello la Lega sfonda il 44%, a San Giustino è prossima al 50%, a Umbertide sfiora il 38%, a Citerna supera il 46%, a Monte Santa Maria Tiberina è sopra il 38% mentre a Pietralunga si avvicina al 40%.

Scendendo lungo la E45 verso Sud è la Media Valle del Tevere a riservare altre soddisfazioni a Matteo Salvini. La Lega domina infatti a Todi, dove si impone con il 42,22% (66% per il centrodestra), a Massa Martana, dove conquista il 38,82% (65,11%), a Collazzone, dove raggiunge il 39,58% (64,06%) e a Montecastello di Vibio, dove tocca quota 38,1%. In zona, percentuali più basse ma comunque superiori al 32% arrivano inoltre dai comuni di Marsciano e di Fratta Todina, dove hanno rispettivamente macinato consensi notevolmente superiori alla media regionale due candidati presidenti alternativi: il civico Claudio Ricci e il comunista Rossano Rubicondi.

Nella conca ternana, come molti ipotizzavano e i sondaggi d'opinione hanno certificato, buona parte del voto operaio - ancora decisivo nella città dell'acciaio e nei suoi dintorni, caratterizzati dalla presenza di aree industriali pesanti - è andato alla Lega. A Terni il 40,25% - dato altissimo per un capoluogo - con il centrodestra al 58,95%, a Sangemini il 40,07% (56,15%), ad Acquasparta il 41,83% (64,29%) e a Stroncone il 49,27% (66,36%). Ad Amelia e Narni, rispettivamente, "solo" un 32,48% ed un 34,27% per la Lega, ma la Tesei arriva complessivamente al 63,03% e al 56,85%.

Per il centrodestra dominio meno schiacciante ma palese pure nel comprensorio nativo della nuova presidente. Non solo nella sua Montefalco, già osservata in precedenza. La coalizione prende infatti il 57,55% (Lega 35,82%) a Foligno, "capoluogo" de facto, coi suoi 61.000 abitanti, dell'area centro-orientale della regione, il 71,42% (Lega 37,41%) a Giano dell'Umbria, il 66,37% (Lega 43,93%) a Valtopina, il 66,17% (Lega 48,98%) a Nocera Umbra, il 62,12% a Trevi (Lega 40,41%), il 61,24% a Bevagna (Lega 38,9%), il 56,11% a Spello (Lega 40,48%) e il 53,43% a Cannara (Lega 39,66%).

Con la ricostruzione post-sisma entrata prepotentemente in campagna elettorale, anche a seguito degli impegni assunti dall'esecutivo Conte II, giunto in Umbria in forze, significativo è il dato elettorale della Valnerina, parte del più vasto cratere interregionale coinvolto dai fenomeni sismici dell'agosto e dell'ottobre 2016. Al di là dei due piccoli centri, già citati, di Scheggino e Preci, la cittadina più nota e simbolica dell'area, cioè Norcia, si è espressa chiaramente in favore di Donatella Tesei, che ha superato il 60%, con la Lega al 38,88%. Un duro colpo per lo sfidante Vincenzo Bianconi, nativo della zona, in cui gestisce attività ricettive, che si è fermato al 38,24%. Cifre alte per la Lega anche a Spoleto (37,93%) e nei comuni comprensoriali di Monteleone di Spoleto (48,63%), Sellano (47,87%), Cerreto di Spoleto (46,32%), Arrone (40,6%), Poggiodomo (40,35%), Vallo di Nera (36,98%), Cascia (36,88%) e Ferentillo (36,27%), dove colleziona percentuali elevate anche la lista Tesei Presidente. In totale, nei quattordici comuni umbri della Valnerina, Donatella Tesei raccoglie in media il 68,12% dei consensi. Un risultato emblematico della sfiducia dei cittadini verso le promesse presentate in campagna elettorale dai rappresentanti del governo.

 

Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia

 

 

 
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