Finanziaria, Mirko De Carli (Popolo della Famiglia) ad Agenzia Stampa Italia: “Cittadino trattato da evasore”

IMG 20191021 WA0004(ASI) La Manovra economica “è contro gli interessi delle famiglie italiane” a causa dell’assenza di provvedimenti fiscali vantaggiosi nei loro confronti. Mancano infatti incentivi e sostegni, così come ricordato anche dal Forum delle Famiglie cattoliche, “per la maternità e per la nascita di nuovi figli, essendo l’inverno demografico la grande peste bianca che attanaglia il nostro paese”.

Lo dichiara Mirko De Carli in un’intervista ad Agenzia Stampa Italia. “E’ una Finanziaria – aggiunge il responsabile dell’alta Italia del Popolo della Famiglia – fatta per galleggiare, per tenere insieme forze politiche che fino a poche settimane fa” erano in contrasto tra loro in parlamento e che stanno provando ad evitare l’aumento dell’Iva. Le difficoltà, a reperire le coperture economiche adeguate, genereranno“nuovi balzelli fiscali”, o la “rimodulazione delle tasse che andranno sicuramente a penalizzare il ceto medio”. C’è, a suo giudizio, la volontà evidente “di cambiare le poche cose buone fatte dal precedente esecutivo, come la mini Flat Tax”. Sottolinea che le misure all’attenzione di palazzo Chigi sono volte a “concepire il cittadino come un evasore”, si pensi alle disposizioni relative all’uso dei contanti. “Noi siamo convinti invece che andava fatto un Piano nazionale per la famiglia forte, incisivo, con diverse misure a sostegno della maternità, della natalità” e di quei nuclei che non arrivano alla fine del mese. C’è bisogno al contempo di un aiuto “all’impresa familiare, che è l’ossatura portante dell’economia italiana, attraverso la graduale diminuzione della pressione fiscale, a partire dalla cancellazione dell’imposta più odiosa che abbiamo in Italia che è l’Irap”. De Carli parla poi del progetto “W l’amore”, volto alla diffusione della teoria Gender tra gli adolescenti, nato in Emilia Romagna e giunto anche nelle Marche. “Il Popolo della Famiglia è da tempo la prima forza politica che si è spesa contro questi percorsi di diseducazione”. Essi sono volti a introdurre “i parametri, all’educazione sessuale e all’affettività, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che sono preoccupanti perché educano i bambini ad una visione della società stravolta rispetto alla natura. La persona è libera, secondo tale visione, di scegliere il sesso che vuole, mentre la maternità e la paternità sono superati”. Ci siamo allarmati, condividendo col parlamentare Luca Marconi “una battaglia di resistenza” nella regione, cercando di “bloccare il provvedimento e chiedendo prima di tutto che non venisse adottato”. Mobiliteremo i genitori – incalza - affinchè chiedano l’applicazione del consenso informato, ovvero la possibilità di esonero dei propri figli dalla partecipazione a tali attività, dopo averne avuta notizia. Domanderemo la concessione della stessa possibilità, dai corsi di formazione relativi a tutto ciò, per gli insegnanti “senza che vi siano oneri da dover sostenere, come la decurtazione degli stipendi”. De Carli analizza poi i rapporti tra la sua realtà politica e il partito Popolare Europeo. Esso è stato “da sempre la casa dell’impegno dei laici cristiani in politica” nel vecchio continente. “Ha reciso poi buona parte delle sue radici e si è inserito in un meccanismo di gestione astratta del potere”, volgendo la propria attenzione “all’equilibrio finanziario dell’Europa” e si è alleato con i socialisti. “Abbiamo spinto e lavorato – ricorda – per provare a fare l’alleanza con i partiti sovranisti e conservatori, essendo il Ppe ancora oggi la prima forza politica”. La convergenza sulla necessità di eleggere Ursula Von der Leyen, alla presidenza della Commissione Europea, ha favorito l’alleanza invece con i socialisti. Speriamo che sia l’ultimo quinquennio con tale assetto politico.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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