Salvini in Calabria per la consegna dei beni confiscati alla ‘ndrangheta all’associazione San Benedetto Abate

salvinicalabria1(ASI) Limbadi (VV) - Matteo Salvini, il ministro dell’Interno è arrivato a Limbadi, un piccolo centro in provincia di Vibo Valentia, in Calabria, e si è appuntato un’altra medaglia, una di quelle che piacciono e che fanno crescere il consenso: partecipare all’assegnazione da parte del Comune, in concessione per dieci anni, rinnovabile, dei beni confiscati al clan Mancuso, a don Ennio Stamile del sodalizio di volontariato San Benedetto Abate, di Cetraro. Solo che questa volta è difficile individuare i meriti personali del vicepremier, ma il ministro è solito passare sopra a questi banali dettagli.

salvinicalabria2Ha invece fatto tante foto e tanti abbracci con i simpatizzanti. Ribadendo poi il suo impegno “siamo quotidianamente impegnati nella lotta contro la criminalità organizzata. E’ questa la nostra priorità come dimostra l’ultimo decreto sicurezza e come dimostra il fatto che in Calabria ci siano stati circa 5000 beni confiscati e dove arriveranno altri 300 uomini per incrementare l’organico delle forze dell’ordine e i finanziamenti per installare la video sorveglianza, anche nelle più famose spiagge del vibonese”. Nella villa di Peppe Mancuso, di 750 metri quadrati, confiscata molti anni fa, il ministro ha consegnato a Don Ennio, che ha annunciato che il centro sarà dedicato a Rossella Casini, studentessa fiorentina trucidata dalla ‘ndrangheta a Palmi nel 1981, le tre chiavi dei tre fabbricati (oltre alla villa altri due abitazioni ed un terreno) dove il sodalizio culturale San Benedetto Abate realizzerà l’Università antimafia. “Oggi è una bella giornata perché siamo qui per ribadire la lotta ai Mancuso e a tutti i Mancuso che ci sono in giro per l’Italia. Sono venuto, e dovrò venire più spesso, perché ho capito che qui ci sono squarci di luce, in una provincia, quella di Vibo Valentia, tra le più complicate d’Italia, dal punto di vista economico e sociale. Ma è importante sapere che i primi pentiti di ‘ndrangheta siano proprio in casa Mancuso. Quando ho saputo che l’associazione vuole fare l’Università antimafia mi sono detto: perbacco puntano in alto. Ho visto tante altre volte assegnare i beni confiscati alle mafie affidati a cooperative per l’agricoltura o per dare ospitalità ai bambini, qui però è diverso, mi incuriosisce, vorrei tornare per seguire una salvinicalabria2 copylezione. Vi prometto che farò di tutto per venire incontro alle vostre necessità. Grazie per il coraggio che avete dimostrato”. In precedenza Antonio Reppucci, uno dei tre commissari che guida, da più di un anno, il Comune, dopo lo scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose, ha detto che in questa sua esperienza “ha visto che Limbadi non è, come si poteva immaginare, Mancuso city, ma ha trovato una cittadinanza dinamica, che si dà molto da fare e sta collaborando attivamente con i commissari”. Il ministro Salvini, su sollecitazione dei giornalisti, ha poi avuto modo di parlare d’altro. Su Carola Rackete ha detto: “ Per me dovrebbe andare in carcere, ma io  - ha aggiunto - sono solo il ministro dell’Interno e a questo ci penseranno i magistrati.” Per quanto riguarda le nomine per l’Europa ha ribadito che non possono decidere la Francia e la Germania, i Paesi sono 28 e le decisioni vanno prese collegialmente”.

Fortunato Vinci – Agenzia Stampa Italia

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