"La forza dei simboli"
fico(ASI) Scriveva il libellista reazionario Jacques Ploncard d’Assac, raffinato difensore della monarchia francese: “L’urto fra la demo-plutocrazia e la monarchia tradizionale negli anni 1871-’75 si concreterà nella lotta per la bandiera.
Una delle più grandi abilità della Rivoluzione sta nel trasformare i conflitti d’idee in scontri simbolici.” Quest’ultima frase mi ha fatto pensare al penoso teatrino andato in scena nelle scorse settimane, con protagonisti ministri e alte cariche dello stato grillini.
Ha esordito la ministra Trenta con un fantozziano “trenino” andato tragicamente in scena a Lourdes, durante un non meno fantozziano “pellegrinaggio militare internazionale” celebrato da soldati e soldatesse in solluchero per l’occasione - siparietto che, tra l’altro, richiamava da vicino quello delle famigerate neo-messe che si vedono in internet, in cui parroci sagrestani e fedeli saltellano giulivi cantilenando i tormentoni pop più alla moda.              Sempre l’ineffabile ministra della Difesa dei Cinquestelle si è illustrata passando indecorosamente in rassegna un battaglione in ciabatte e ha successivamente replicato ad una nota di sdegno di Isabella Rauti con un inequivocabile gesto delle corna ( che secondo i giornali italiani significherebbe “peace and love”) durante una seduta parlamentare.
Infine ha concluso, almeno per il momento, la terza carica dello stato, l’onorevole Roberto Fico, immortalato a pugno chiuso, come uno studente un pò attardato della FGCI, durante le celebrazioni del 2 Giugno. E’ probabile che nel clima maccheronico-picaresco da Isola dei famosi permanente in cui è sprofondata e viene sapientemente mantenuta l’Italia, questa serie di eventi scurrili sia passata più o meno inosservata presso la maggioranza di una popolazione ormai largamente abituata al malcostume e al pecoreccio istituzionale, resta che quelli a cui abbiamo assistito increduli sono davvero fatti di una certa gravità, che rivelano uno stadio di ulteriore disfacimento attraversato dalla nostra sventurata patria.
Questa nuova tappa ‘catabasica’ di discesa verso gli inferi, o piuttosto verso il Nulla, vede lo sciagurato distinguersi, in qualità di elementi trainanti, di personaggi senza arte né parte che ben rappresentano l’esito di quel meticciamento del peggio della sinistra post-moderna con le più sbracate pulsioni eco-pop-new age di cui i Cinquestelle, usciti dal cappello della Casaleggio, sembrano incarnare il prototipo.
È soprattutto a partire dalla recente campagna elettorale per le europee che i Nostri appaiono ancora più stralunati, come succubi di una coazione a ripetere bestialità, una sorta di isteria che li porta ad operare scelte e comportamenti apparentemente suicidi e bislacchi ma che, da un punto di vista simbolico, costituiscono altrettanti violenti attacchi a quei residui elementi di serietà istituzionale che sono, in ultima analisi, ciò che unisce e trasmette dignità ad una Nazione, che la rende qualcosa di diverso e superiore rispetto ad un accampamento di saccopelisti o ad un raduno di fans di Star Trek. Perché un conto è che sei un ragazzino del liceo che gioca a fare il ribelle e il pacifista tirando le bottiglie e spaccando le vetrine, un altro è che il ministro della Difesa e il presidente della Camera dei Deputati pensino di potere applicare le proprie personali, infantili visioni pre-politiche approfittando di momenti istituzionali per veicolare influenze nefaste, un veleno che colpisce direttamente e violentemente i simboli, appunto.
Questo scellerato “decostruzionismo” grillino ( volontario o meno che sia non conta) è tanto più insopportabile in quanto proviene da personalità pressoché prive di ogni spessore culturale e politico, dei veri e propri miracolati che si trovano a rivestire cariche altissime come premio insperato alla loro insipienza. Già, chi ha premiato Fico e la Trenta elargendogli cariche così prestigiose? E’ possibile che la ragion d’essere del “Movimento” possa consistere proprio in questa funzione sovversiva ‘soft’ esercitata da mentecatti ed applicantesi in forme strambe e lunatiche ma pur sempre efficacissime in termini comunicativi? Non sappiamo quanto durerà questo governo, che pure avrebbe necessità di restare in sella per fare fronte alle incipienti ‘pressioni’ europee -e soprattutto per sbloccare cantieri chiusi da troppo tempo ed aiutare terremotati abbandonati da troppi anni- ma di certo, dopo queste ultime sceneggiate dei leaders pentastellati, in molti devono aver pensato che i giochi si avviano alla conclusione.
 
Mario CECERE

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