L'Italia firmerà la 'Belt and Road Initiative' con la Cina. Tria: "E' una cooperazione economica positiva"

(ASI) - Sul memorandum d'intesa con la Cina che il governo italiano dovrebbe firmare in occasione della visita a Roma del segretario generale del Partito Comunista Cinese e presidente della Repubblica Popolare Xi Jinping si è creata "una tempesta in un bicchier d'acqua".

Lo sottolinea il ministro dell'Economia Giovanni Tria: "Si sta facendo una gran confusione su questo accordo che non è un accordo, ma un memorandum d'intesa: da quello che so, vi si ribadiscono i principi di collaborazione e di cooperazione economico-commerciale, che sono presenti in tutti i documenti europei. Ovviamente nessuna regola commerciale ed economica viene cambiata, e non sarebbe neppure nelle possibilità italiane, visto che il commercio internazionale è una competenza europea. Io credo che sia una tempesta in un bicchier d'acqua. Detto questo, forse questo bisogna tenere conto di alcune preoccupazioni, ma credo che ci sia confusione intorno a questa cosa».

Poi aggiunge: "La Belt and Road Initative è un'iniziativa partita nel 2013: essenzialmente è una grande visione di cooperazione economica, di connessione attraverso infrastrutture tra l'Europa e l'Asia. Di per sé, è chiaro che è una visione positiva".

Di tutt'altro parere sono gli Usa: "Noi vediamo la Belt and Road Initiative come un’iniziativa pensata dalla Cina per l’interesse della Cina, siamo scettici sull’adesione italiana", ha detto Garrett Marquis, portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. È netta l’avversione dell’amministrazione americana per la trattativa tra Italia e Cina sull’adesione alla Nuova Via della Seta, il grande progetto geopolitico e commerciale di Xi Jinping per rilanciare la globalizzazione ma con molte caratteristiche cinesi, secondo gli Stati Uniti.

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

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