Immigrazione, la 'Sea Watch 3' come la 'Diciotti'?

immigratimare(ASI) - E' previsto per la mattinata di oggi l'arrivo della 'Sea Watch 3' al porto di Catania. Appena saranno sbarcati, i 15 minorenni a bordo, per i quali verrà subito nominato un tutore legale, verranno portati in una comunità del Catanese, mentre i maggiorenni subito trasferiti nell'hotspot di Messina dove resteranno in attesa di essere redistribuiti negli altri paesi europei che hanno accettato di accoglierne una quota.

Non è passata inosservata la scelta strategica del Viminale di dirottare la nave a Catania dopo che, la Prefettura di Siracusa aveva organizzato lì lo sbarco. Lo sbarco a Catania sposta la competenza giudiziaria e ieri sera Matteo Salvini ha ribadito di augurarsi che "ad attendere a Catania la nave ci sia un procuratore che voglia indagare sul comportamento di questa Ong".

Dunque la aperta e irrituale sollecitazione di un'inchiesta che adesso finisce nelle mani di un magistrato, il procuratore Carmelo Zuccaro che, oltre ad essere colui che aveva chiesto l'archiviazione delle accuse per Salvini relative al caso Diciotti, non ha mai fatto mistero delle sue posizioni anti Ong, essendo stato il primo ad aprire un'inchiesta sulle presunte complicità tra Ong e trafficanti. Il suo collega di Siracusa Fabio Scavone, che all'arrivo della Sea Watch 3 in rada a Siracusa aveva aperto un fascicolo, non aveva rilevato la sussistenza di alcun reato a carico del comandante. Adesso la valutazione passa a Zuccaro che, dopo lo sbarco, farà certamente salire la polizia giudiziaria a bordo. E potrebbe anche sequestrare la nave come ha già fatto in passato con la Aquarius e la Open Arms.

"Riteniamo che quanto stia avvenendo è illegale. Saremo costretti a presentare domani un esposto alla procura della Repubblica perché riteniamo che la permanenza dei 47 persone in questo modo sia fuori da ogni norma. Per il rispetto dei diritti umani e delle leggi del nostro paese", lo ha detto Matteo Orfini, presidente dell'assemblea del Pd, dopo la visita a bordo della Sea Watch da parte di una delegazione di parlamentari del Pd tra cui lui stesso insieme a Martina.
"Sbarcando dalla nave abbiamo scoperto di essere indagati perché a quanto pare la nostra presenza sulla Sea Watch costituirebbe un reato. Ci contestano la violazione di un dispositivo di polizia, noi riteniamo di non aver violato alcuna legge che quello che abbiamo fatto è nelle nostre prerogative parlamentari. Riteniamo al contrario che il governo stia commettendo alcuni reati".

Maurizio Martina ha invece dichiarato: ”Sono persone da troppo tempo ostaggio di una condizione per noi incredibile  un paese serio come l'Italia merita di gestire queste situazioni in altro modo. Bisogna dare una mano a rendere chiara questa situazione. Dobbiamo provare a verificare insieme le condizioni di queste persone e chiedere con forza al governo di non voltarsi dall'altra parte. Chiedere che il governo gestisca questa vicenda - ha chiosato - non come ahimè' il terzo tempo di una campagna elettorale".

Un caso analogo era successo qualche mese fa con la nave 'Diciotti', sulla quale ci sono ancora da sciogliere molti nodi sul voto relativo alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini.
"Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il vicepresidente Luigi Di Maio e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli - aveva dichiarato Giarrusso del M5S - depositeranno una memoria, spiegando che sul caso Diciotti c'è stata una decisione che coinvolge tutto il Governo, con responsabilità anche di altri ministri e del Presidente del Consiglio stesso".
La senatrice Paola Nugnes, esponente del Movimento vicina a Fico, dice: "Se il M5S dovesse 'salvare' il leader della Lega, decidendo di respingere la richiesta di autorizzazione avanzata dal tribunale dei ministri di Catania "non escludo l'addio al Movimento. È una cosa che sto valutando di fare da fine anno, almeno".

Il capogruppo Pd nella Giunta per le immunità, Francesco Bonifazi, chiarisce la posizione del Partito Democratico sulla Diciotti: "Come membri della Giunta valutiamo le documentazione inviata dal Tribunale dei Ministri chiara e dettagliata. Ora aspettiamo di ascoltare Salvini la prossima settimana. Per il Pd, se il M5S fosse coerente con i propri valori e principi, il problema si risolverebbe in un minuto. Ma, da quando si vede e si ascolta, le posizioni grilline sono così imbarazzate, distanti e lontane tra loro, da apparire schizofreniche".

 

Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia

 
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