Lavoro: Cecchetti (Lega), in Abb Italia 123 posti a rischio, governo convochi tavolo

(ASI) Milano - "Tutelare livelli occupazionali, professionalità e competenze dei lavoratori di Abb Italia a Vittuone (Mi); convocare un tavolo con le parti interessate, le istituzioni e le rappresentanze sindacali dei lavoratori al fine di valutare l’impatto sociale delle decisioni aziendali sui lavoratori e sulle loro famiglie". Così il deputato Fabrizio Cecchetti, vicecapogruppo vicario della Lega alla Camera, in un'interrogazione al Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

 

"Una decisione che - sottolinea Cecchetti - mette a rischio ben 123 posti di lavoro, 65 operai e 58 impiegati, impiegati nella sede di Vittuone. Più di 700 gli operai che avranno una riduzione dello stipendio fra i 2mila e i 2.500 euro l’anno. Sono numeri preoccupanti, perché dietro cifre e dati ci sono innanzitutto le persone, tanti padri e madri di famiglia che non possono essere lasciati in mezzo ad una strada o pensare di poter prendere la valigia e trasferirsi in paesi così lontani. La riorganizzazione aziendale comporterà infatti il trasferimento di alcune produzioni in Finlandia e in India. E' prevista la dismissione della produzione di generatori di trazione (WGX), lo spostamento della produzione dei motori a prova di esplosione (AMD alettati) nello stabilimento di Helsinki, mentre un’altra tipologia di motore (i motori Spling Ring) uscirà dalla produzione per essere sostituita, a breve, da un nuovo prodotto sviluppato e realizzato da Abb in India. La tensione tra i lavoratori dello stabilimento è tanto alta quanto sotto gli occhi di tutti, visto che perdura oramai da mesi. Nell'ultimo anno e mezzo sarebbero oltre cento i lavoratori fuoriusciti dall'Abb di Vittuone. Negli ultimi mesi sono stati proclamati scioperi e manifestazioni di preoccupazione. Peraltro, non dimentichiamoci che l'annuncio di Abb Italia arriva al termine di un piano che, dal 2016 a oggi, ha già portato al taglio di 150 posti di lavoro. Per tutte queste ragioni ho chiesto al Governo di intervenire e adottare tutte le iniziative di propria competenza".

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