Perugia. Inaugurato il Coworking di Fontivegge: incubatore d'impresa al posto del degrado

IMG 20181212 110250(ASI) PERUGIA - In un rigida tarda mattinata invernale, il Comune di Perugia celebra la conclusione dei lavori per il nuovo Coworking di Fontivegge, battezzato proprio oggi col suggestivo nome di 'Binario 5', un "binario" virtuale che va ad aggiungersi ai quattro reali, oggi attivi nella vicina Stazione FS.

La nuova realtà, dal design estremamente moderno ed accattivante, dovrà, nella visione dell'Amministrazione Comunale, unire e non dividere. Per questo, al fischietto del capotreno sull'uscio del Coworking, è seguito non un tradizionale taglio del nastro bensì il collegamento di un cavo Ethernet, simbolo di quella 'Perugia Ultra-Digitale' che, proprio a Fontivegge, aveva visto oltre due anni fa la prima posa della fibra ultraveloce (1GB/s), poi innervatasi in gran parte della città.

Il Coworking è uno spazio ricavato all'interno di quello che fino a pochi mesi fa era semplicemente un porticato vuoto, posto al di sotto dell'imponente edificio ex Upim, oggi occupato dalla palestra della catena tedesca McFit. Prima che il Comune, col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, avviasse il cantiere, l'area, utilizzata sui due opposti lati marciapiede come fermata degli autobus, era spesso e volentieri quotidiano teatro di degrado e sporcizia, sosta improvvisata per spacciatori o balordi senza fissa dimora, buia "piazzetta" dove studenti e ragazzini attendevano con ansia e preoccupazione l'arrivo di un pullman che li portasse quanto prima a casa o a scuola.

Nelle parole del Sindaco Andrea Romizi, questo, dopo anni di progettazione, è soltanto il primo di una serie di interventi per riqualificare l'area di Fontivegge, che sarà quasi interamente stravolta grazie alla prevista edificazione di strutture ad alto valore aggiunto, fra cui - com'è noto - un nuovo centro di grafiche avanzate nell'area dell'ex scalo merci ferroviario e, forse, un albergo di fascia alta.

«Siamo in un luogo che fino a poco tempo fa era un non-luogo», ha esordito nel suo discorso inaugurativo Michele Fioroni, Assessore allo Sviluppo Economico, all'Urbanistica e al Marketing Territoriale del Comune di Perugia, ideatore e principale artefice del progetto, spesosi a lungo in prima persona per la realizzazione di una struttura che, da oggi, «cerca di mettere a sistema il miglior tessuto produttivo, di fare buona politica e di valorizzare l'Università degli Studi di Perugia, ente che nella riqualificazione di Fontivegge ha per noi sempre avuto un ruolo centrale».

Nel nuovo Coworking di Fontivegge, «proveremo a far crescere cultura, competenze ed offrire alla città uno spazio in cui si costruisce innovazione», ha aggiunto Andrea Fora, presidente della start-up perugina Fondamenti, chiamato a gestire 'Binario 5' assieme ai due soggetti vincitori del bando, cioè la locale Irecoop, rappresentata per l'occasione dal presidente Carlo di Somma, e la torinese SocialFare, introdotta dal CEO Laura Orestano, premiata nel 2016 a Nuova Delhi con il prestigioso riconoscimento di 'Iconic Trail Blazer Woman of the Decade' dal Women Economic Forum.

A partire dal prossimo 7 gennaio, lo spazio metterà così a disposizione di imprese e professionisti ampie postazioni, diverse sedute, accesso alla banda larga, stampante e scanner in condivisione, sala riunione e sala eventi, zona relax/ristoro ed un'area digitale gratuita per i membri e i coworker, che consentirà loro la gestione condivisa della documentazione. 'Binario 5' sarà aperto 7 giorni su 7 con accesso garantito dal personale nell'orario tra le 8 e le 20, ma con la possibilità di accedere liberamente h24 attraverso tesserini di ingresso.

Il Coworking di Fontivegge, secondo l'idea dei gestori, non sarà un luogo dove si affittano solo scrivanie, ma in cui si cercherà di far crescere cultura, competenze e innovazione garantendo uno spazio per l'incubazione e l'accelerazione d'impresa. A Perugia arriveranno dunque i maggiori enti che si occupano di start-up a livello nazionale, sia istituzionali che privati, perché - come ribadito dai protagonisti - al di là delle donazioni, della filantropia e dei contributi pubblici, resta fondamentale il supporto del capitale di rischio, o venture capital, per consentire ai giovani innovatori di sviluppare e portare a termine il proprio progetto.   

In attesa che nuovi soggetti, pubblici e privati, profit e no-profit, si facciano avanti, tre start-up sono già pronte a partire, come annunciato dall'Assessore Fioroni e dai gestori di 'Binario 5'. Si tratta di un birrificio sociale, di un'attività di welfare specializzata in un progetto di telemedicina e di un hub agroalimentare umbro a filiera corta.

 

Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia

 
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