Comuni Rinnovabili, UNCEM: tanta montagna nel dossier di Legambiente con le "Buone Pratiche".

 UNCEM: "nel nuovo decreto FER, diamo ai Comuni e alle imprese possibilità di investire con tempi e regole certe. Non arretriamo rispetto a quanto fatto finora"

uncem(ASI) "C'è tanta montagna nei "Comuni rinnovabili", il dossier di Legambiente presentato nelle scorse ore a Roma che racchiude le migliori buone pratiche degli Enti locali, delle imprese, delle cooperative per rendere concreta la "generazione distribuita" sul territorio italiano.

Uncem ha partecipato all'Auditorium dell'Ara Pacis al lancio dell'edizione speciale del dossier con le "100 storie dal territorio italiano", coordinato dal vicepresidente Legambiente Edoardo Zanchini e da Katiuscia Eroe. Si può scaricare qui: https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comuni_rinnovabili_2018.pdf

"Nel dossier - commenta Marco Bussone, Presidente Uncem - vi sono le esperienze virtuose e all'avanguardia per la capacità di soddisfare i fabbisogni energetici attraverso risorse energetiche locali, gestite attraverso reti e sistemi di accumulo nei piccoli Comuni come nei grandi centri urbani di tutto lo Stivale, tra aziende agricole e università, condomini, ospedali o consorzi, tutti già pronti per affrontare il cambiamento energetico necessario per fermare i cambiamenti climatici". Sole, vento, acqua, terra, biomasse, insieme. Tra i Comuni "100% rinnovabili", tantissimi sono montani e sono "piccoli Comuni" capaci di mettere in atto azioni molto virtuose, di esempio per tutto il Paese.

"Con Legambiente, Uncem sta stringendo un rapporto proficuo - prosegue Bussone - anche mirato a rendere più efficaci le strategie nazionali che attuano gli obiettivi della Cop21 di Parigi, quanto scritto nella Strategia energetica nazionale, quanto affermano la legge nazionale 221 sulla green economy e la 158 sui piccoli Comuni. Lavoriamo per far circolare le buone pratiche e per sensibilizzare la politica a tutti livelli. Si parte dal nuovo Decreto rinnovabili, che deve permettere un'incentivazione sugli impianti piccoli e adatti alle nostre comunità, capaci di traguardare, se uniti e visti insieme in un unico piano, gli obiettivi europei. Grazie alla generazione distribuita, alla riduzione dei consumi, al risparmio energetico, alle smart gri, l'Italia è protagonista in Europa. Non si deve retrocedere nel percorso. Si deve andare avanti. Le nostre comunità stanno facendo la differenza e non devono essere penalizzate. Sulla geotermia, ad esempio, la montagna ha molto da dire e da fare, come sulle biomasse forestali a chilometro o metro zero. Anche l'idroelettrico ci porta nel futuro. Lo dice bene Edoardo Zanchini, quando afferma che 'tutta l’energia idroelettrica prodotta è parte importante nel paniere delle rinnovabili'. Ci crediamo in questo fuel mix verde e chiediamo al Governo di non retrocedere rispetto al passato. Alzare l'asticella nazionale è importante e il traguardo per noi è di stimolo per mettere in campo progetti virtuosi che fanno bene agli Enti locali e alle comunità, artefici insieme del cambiamento e delle risposte ai mutamenti climatici". Lo dichiara in una nota UNCEM.

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