Operazione verità su Ischia. Intervista al Sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale

pascale(ASI) Il 21 agosto 2017 una serie di scosse di terremoto hanno  interessato l’isola di Ischia con epicentro Casamicciola Terme. 

La più forte delle quali l'’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha comunicato essere stata  di magnitudo  4.  I comuni più colpiti dell’isola sono  Casamicciola e Lacco Ameno. Due le vittime e 42 i feriti. Molti anche i danni. Abbiamo intervistato il Sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale per conoscere dopo 15 mesi quale è la situazione di questa nostra perla del Mediterraneo, terra di bellezza e di benessere.

Bertolini Ettore - Agenzia Stampa Italia

 

Intervista al Sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale
DOMANDA 1
Innanzitutto grazie per l’opportunità e per questa operazione verità. La situazione, è che al momento siamo ancora nello stato di emergenza, la cui emergenza è prevista fino al 21 febbraio 2019, con l’auspicio che possa essere prorogata.
La situazione al momento, vede 20 persone che hanno usufruito del contributo di autonoma sistemazione abitativa, 300 persone in albergo, 49 aziende ancora chiuse dalle attività alberghiere al B&B , case vacanze e attività commerciali e professionali, abbiamo 5 scuole chiuse, 5 chiese chiuse e l’importo stanziato per la sola assistenza alla popolazione è stimato in 24 milioni di euro che il Governo sta mettendo fuori per assistere la popolazione. Questo è lo stato di emergenza in cui ci troviamo.

DOMANDA 2
Si è vero, ed è incomprensibile per la verità, al netto del nome, Ischia è conosciuta in tutto il mondo, sono oltre 50 anni che offre ai turisti benessere accoglienza e bellezza. Quello che sta venendo fuori è che siamo stati vittima e lo siamo ancora di un teatrino politico istituzionale e politico mediatico che per certi versi rasenta la vergogna, ci stanno descrivendo come un’isola di malaffare di camorristi di delinquenti di abusivisti, sta passando un’immagine devastante che ci sta recando più danni del terremoto stesso, in quanto noi come diceva lei prima, siamo un’isola ad alta vocazione turistica conosciuta nel mondo, il nostro petrolio è il turismo, non ci spieghiamo il perché si è voluto far diventare il decreto Ischia il centro del non affrontare i problemi ma di voler approfittare di una norma su Genova.

DOMANDA 3
Lei ha centrato il problema, è chiaro dire che ad Ischia sono venuti tutti, dal Presidente Mattarella agli ex Ministri Finocchi e Minniti, fino al nuovo Governo con l’attuale Vice Premier Salvini e Di Maio e il Presidente del Consiglio Conte, che si sono resi conto di quello che è successo, visitando la zona rossa e incontrando le istituzioni locali e cittadini, perché c’è da evidenziare che il tutto è stato un po’ sottovalutato, perché già le prime notizie che sono uscite dopo il terremoto ci hanno creato un danno, perché si pensava a come era possibile avere danni così diffusi con una magnitudo di 4.0, in buona sostanza ci è voluto qualche mese per far comprendere che la magnitudo di 4.0 che “appariva bassa” non teneva conto che il sisma lo abbiamo avuto sotto il pavimento ovvero a 1.7 km di profondità e quindi un sisma con un grado di devastazione molto alto.
Detto ciò, si è subito legata la questione agli abusi edilizi, e questo ha alzato un polverone incomprensibile, dopodiché con la visita delle istituzioni ci si è reso conto di che cosa si stava parlando e c’è da riconoscere a questo Governo che ha incominciato a mettere in piedi un provvedimento legislativo che potesse dare una mano, laddove il Governo precedente aveva deciso di non decidere.

DOMANDA 4
Questo decreto è un decreto emergenze all’interno del quale c’è Genova, c’è Ischia e ci sono norme per il centro Italia che si sono rese necessarie avere e che bene ha fatto il legislatore a prevedere, perché erano richieste a gran voce dai sindaci del centro Italia che davanti alla ricostruzione si sono ritrovati bloccati, perché avevano bisogno di un perfezionamento delle norme. Tante volte le norme scritte in un aula di palazzo vanno bene, ma poi sul territorio non raggiungono gli effetti sperati.
Da qui, si è resa necessario anche prevedere un modulo procedimentale per la disamina delle dinamiche di condono di Ischia, perché il nostro patrimonio edilizio è stato interessato alle leggi di condono a seguito del sisma e da qui la sola parola riferibile alle procedure di condono ha avuto l’intento di massacrare il vice presidente del consiglio On. Di Maio giocando con la pelle dei terremotati di Ischia. In buona sostanza, questo articolo 25 che sembra ad oggi essere diventato il cuore di questo decreto ha solo ad oggetto la definizione delle procedure di condono, nel senso che il legislatore ha messo in piedi in modo procedimentale che di fatto fa parte delle tre normative che sono rispettivamente datate 15-24 e 33 anni fa, per poter esaminare le pratiche e prevedere seriamente la ricostruzione; da qui si è generato un teatrino mediatico-politico assurdo perché si è parlato di condono tombale, di sanatoria generalizzata e di condono Di Maio, tutte baggianate che praticamente in questo condono non ci sono, e che oggi sono l’Italia che sta cadendo, queste polemiche spicciole gratuite e tutto questo festival di chiacchiere è servito solo a cercare di occultare l’immagine del vicepresidente Di Maio, il quale è arrivato subito ad Ischia, e ha promesso ai cittadini di dare una mano e puntualmente ha avviato questo percorso.
Il condono tombale non c’è, perché come dicevo prima non riapre i termini in quanto si prendono in oggetto solo gli immobili assoggettati alle tre vecchie leggi di condono, chi abusivo era. abusivo è e abusivo resta. e quindi non c’è nessun condono tombale.
La disamina delle pratiche di condono già presenti. non pregiudica l’esito. nel senso che nelle aree sottoposte a vincolo come nell’isola d’Ischia. per poter sanare un immobile assoggettato a condono edilizio e quindi ottenere il parere favorevole dell’ente preposto alla tutela del vincolo e quindi nel nostro caso il vincolo generalizzato è il vincolo ambientale e paesaggistico dove l’altro ente interessato è la soprintendenza di Napoli che come si sa è l’ente periferico del Ministero per i beni e le attività culturali.
Altra baggianata, è che questo rinvio alle disposizioni della 47/85 ovvero la prima legge sul condono era, ed è un tentativo per eludere vincoli, ma non è così perché questo rinvio si trova analogamente nel primo condono Berlusconi (724/24 art. 9 comma 1) e si ritrova per ragioni di ordine sistematico anche nell’ultimo condono (326/2006 art. 32 comma 25).
Si è messo in piedi questo modulo procedimentale ritenuto tra l’altro costituzionalmente orientato e ritenuto legittimo e insindacabile, attraverso la nota sentenza della Corte Costituzionale 196/2004, si è tentato ancora di fare confusione dicendo che si rinviava a questa norma per eludere i vincoli e per sanare in modo generalizzato e soprattutto sarebbe stato più facile sanare con le disposizione di quella legge, ma non è così l’unica cosa vera è che il primo condono a cui si rinvia non riconosceva limiti iponometrici ma anche questo è superato perché avendo legato le tre leggi in un solo procedimento si spiega l’effetto della legge al momento del quale può entrare nelle istanze e quindi anche i limiti erano stati stabiliti nel primo condono Berlusconi art. 39 comma 1.
Si sono fatte un sacco di polemiche assurde, dove si è voluto far passare un nuovo condono che di fatto non c’è. Bisogna aggiungere che questo provvedimento ha ad oggetto solo ed esclusivamente gli immobili ammalorati dal sisma e quindi di tutte le istanze che ammontano a 27.000 pratiche quelle in oggetto saranno circa 1.600 quindi stiamo parlando di ben altra cosa.
Bisogna anche dire, che tutte le istanze pendenti sull’isola non hanno in oggetto una casa abusiva perché esaminando le pratiche, può anche provare che l’istanza di condono è riferita ad un immobile che nel tempo ha fatto l’ampliamento, il cambio di destinazione d’uso, la veranda o la tettoria, ovvero quelle opere che oggi sono riconducili all’edilizia minore.
Mettendo insieme tutto, con la stampa che a delle volte è avvilente, stiamo passando per un Paese di delinquenti, quando invece noi stiamo cercando solo di dare una mano ai nostri terremotati per mettere in piedi quelle figure e norme che servono tra l’altro non al Sindaco ma al Commissario Straordinario nominato per la ricostruzione, per metterlo nella condizione di iniziare le attività.
Aggiungo e concludo, che non è vero che si sana tutto e si costruisce dappertutto perché in effetti il piano di costruzione, non può non tener conto di uno studio di micro zonazione sismica già partita con un grado elevato di dettaglio definito R3 e quindi si capirà esattamente al netto della sanatoria se in alcune aree noi possiamo ricostruire oppure no e se si rende necessario l’opzione della delocalizzazione, qualora in quelle aree venisse fuori che non è possibile ricostruire.
Questa è la verità e io la ringrazio di avermi offerto questa possibilità di illustrare all’Italia, realmente come stanno le cose.
DOMANDA 5
Noi abbiamo 2020 persone per strada, 300 in albergo, vorrei chiedere per prima cosa ad una politica seria che non ha un approccio ideologico, davanti a questo scenario, ponendo per assurdo di chiudere tutto e voltare pagina, l’alternativa qual è? purtroppo la risposta a questa domanda non riusciamo ad ottenerla perché l’approccio è demagogico.
Ai turisti del mondo dico: venite ad Ischia, è un’isola bellissima, Ischia non è solo mare e terme ma anche paesaggio con un patrimonio di beni culturali notevole.
Tutte queste cose in un posto solo al mondo si trovano solo ad Ischia.
Ai turisti dico inoltre di venire ad Ischia perché continuerete ad avere la nostra ospitalità sull’isola, noi continueremo ad offrire benessere e bellezza e nello stesso tempo, dico che Ischia è una bellissima donna anche se oggi è un po’ graffiata ma conserva ancora tutto il suo fascino, soprattutto venite ad Ischia perché è un’Isola sicura non è vero che Ischia è un’Isola a rischio, chiaramente questo non deve però distrarci, dal mettere in campo, tutte quelle azioni necessarie e sufficienti per poter ritornare alla normalità, anche e soprattutto in quella porzione di territorio ammalorato dal sisma, ed è questo che si sta facendo e oggi; finalmente si sta facendo con concretezza dopo 15 mesi di chiacchiere, si è trovato un governo che ha promesso di dare una mano e ha dimostrato e sta dimostrando di poterla concretamente dare.

Ringraziamo il Sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale.

 

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