Di Maio, Morani (PD): "Accuse disperate,  Renzi quereli"
(ASI)  "La sceneggiata andata in ondaierisera nel salotto di Vespa era delle peggiori: un vicepresidente del Consiglio in stato confusionale, che finge di non aver letto un decreto del governo che rappresenta ai massimi livelli, che minaccia di andare in procura, che vede manine e complotti ovunque e si agita disperato sulla sedia fino a dire la qualunque.
Finche’ arriva un comunicato del Quirinale che riporta alla realtà Di Maio: il decreto fiscale non è mai arrivato al Presidente della Repubblica.  A questo punto viene da pensare che si tratti di un decreto che si autodistrugge come un messaggio di Telegram", cosi su Facebook la deputata del Pd Alessia Morani.

"Preso allora dalla disperazione Di Maio gioca la carta che conosce meglio: la calunnia. E comincia a delirare su Renzi, accusandolo addirittura di avere fatto rientrare dall’estero capitali mafiosi.
Una vergogna.Invece di prendersi le sue responsabilità getta fango su altri. Accusare Renzi e il nostro governo di aver avvantaggiato chi commette reati è qualcosa che va oltre l’evidente disperazione dell’ex ragazzo che si riempiva la bocca con il grido onestà.È qualcosa che va denunciato subito: Renzi lo deve fare, deve immediatamente sporgere querela contro le parole diffamanti di Di Maio sul suo operato, su quello del nostro governo, tutelando se stesso e il Pd e segnando la differenza col movimento dei voltagabbana", conclude la parlamentare dem.

Continua a leggere