Vaccini: Siani (PD): " No a sterile battaglia politica, ragionare senza pregiudizi"

siani copy(ASI) Roma  - “Giù le mani dalle vaccinazioni. Proviamo ad abbassare i toni e a ragionare senza pregiudizi. Proviamo a fare chiarezza, senza polemica e con spirito costruttivo, facendo ragionamenti tecnici e non ideologici”.

 

Lo scrive su Facebook Paolo Siani, deputato del Partito Democratico.

 
“L’Italia aveva calendari vaccinali diversi per ogni Regione e una copertura vaccinale  insufficiente per tutte le vaccinazioni. Perché un vaccino sia  efficace è necessario vaccinare almeno il 95% della popolazione. Per questo motivo, circa un anno fa, viene emanata una norma che stabilisce l’obbligatorietà  per 10 vaccinazioni, tutte uguali in tutto il Paese. Dopo un anno, c’è stato un recupero straordinario delle coperture vaccinali, ma non siamo ancora arrivati al 95%. Quindi il decreto-legge 7 giugno 2017 numero 73 è stata una buona norma”.


“Togliere la certificazione della avvenuta vaccinazione per l’iscrizione al nido e alla scuola materna rappresenta un modo per eludere l’obbligo ed è un atto di grande irresponsabilità, privo di razionale etico e scientifico. L’autocertificazione in sanità poi non è consentita”.


“Il Ministro propone l’obbligo flessibile nel tempo e nello spazio: in pratica l’obbligo rimane, ma sarà applicato a macchia di leopardo. Varrà solo nelle Regioni  in cui non è stato raggiunto il livello di copertura vaccinale del 95%, come raccomandato dall’OMS. Ma come si fa? Prendiamo, ad esempio, la virtuosa Emilia Romagna, dove la copertura è del 92.4%, quindi ottima. Ma se si va a guardare nello specifico, ci si accorge che a Ravenna la copertura è del 94,4% ma a Rimini, pur aumentata di 10 punti, è ancora dell’84,2%”.

“La Ministra Grillo ha 5 anni di tempo per rivedere il decreto vaccinale, ha 5 anni per mettere a punto l’anagrafe vaccinale, che al momento non è attiva in tutte le Asl e non è ancora accessibile a tutti. Perché, allora, un provvedimento  dopo solo 2 mesi? Perché modificare una norma che sta funzionando?”.

“Facciamo lavorare gli esperti, quelli senza conflitti di interesse, guardiamo i dati delle coperture vaccinali. Ascoltiamo cosa dicono gli scienziati in tutto il mondo e poi decidiamo. Così faremo un buon servizio alla popolazione. La legge attualmente in vigore sulla obbligatorietà dei 10 vaccini già prevede che tra due anni si riveda l’obbligo alla luce delle coperture raggiunte. E allora si potrà arrivare a superare l’obbligo, senza far danni. Siamo d’accordo che bisogna arrivare a una consapevolezza dell’utilità dei vaccini e superare i metodi coercitivi, che in sanità non servono, e aspettiamo con molto interesse una legge quadro sulla prevenzione di tutte le malattie”.

“Non si faccia delle vaccinazioni una inutile e sterile battaglia politica, per racimolare qualche voto in più, in questo modo si crea disorientamento nei cittadini e nella classe medica, costretta a cambiare opinione dopo soltanto un anno”.

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