Migranti, Urzì (FDI): "Patto anti Italia? Alto Adige non diventi fronteora sud dell'Europa"

urzi1 copy copy(ASI) "Il semestre a guida austriaca dell'Ue rischia di diventare una nuova Caporetto per l'Italia se il governo Conte non farà valere i diritti degli italiani a partire dalla forte opposizione al presunto accordo austro-tedesco per chiudere il Brennero trasformando l'Alto Adige in una nuova Ventimiglia".

Lo afferma in una nota Alessandro Urzì, consigliere della provincia di Bolzano e della regione Trentino Alto Adige con il movimento l'Alto Adige nel Cuore - Fratelli d'Italia, in vista del vertice dei ministri dell'interno Ue che si terrà il prossimo 11 e 12 a Innsbruck.

"In autunno Trento e Bolzano torneranno alle urne e dopo tanti sforzi il centrodestra in Alto Adige, dove maggiore sarebbe la necessità di unione, considerato che il gruppo di lingua italiana è solo il 25% della popolazione, al momento rischia di non presentarsi unito, con la concreta possibilità di rimettere nelle mani della Svp e del Pd il governo della provincia e della regione", spiega Urzì. "A dire no alla lista unitaria del centrodestra è per ora la Lega attraverso il proprio commissario Massimo Bessone. Al segretario Salvini faccio un appello a nome della comunità italiana locale: soltanto uniti possiamo difendere i valori e l'identità della Comunità italiana dell'Alto Adige e portarla con la schiena dritta al governo della Provincia di Bolzano, sostituendo il Pd. Lo slogan di Pontida "Prima gli Italiani" deve avere un significato anche a Bolzano, dove solo in queste ultime ore la Svp ha annunciato con toni minacciosi di volere il monopolio del "controllo politico" e del gruppo linguistico tedesco sull'amministrazione della Sanità e sulla Soprintendenza ai beni culturali, non concedendo più spazi agli italiani".

"Dalla toponomastica alla gestione dei migranti e all'offensiva lanciata da Vienna che offre il passaporto austriaco agli altoatesini, in Alto Adige ci auguriamo che il partito di Matteo Salvini eviti posizioni non chiare ignorando invece i chiari messaggi di sfida di sapore spesso anti-italiano, che ammiccano all'elettorato di lingua tedesca più radicale, e dichiaratamente secessionista, oggi rappresentato da 10 consiglieri su 35 in Consiglio provinciale, lanciati dall'interno della Svp con il sistematico silenzio interessato del Partito Democratico. La provincia di Bolzano invece dovrebbe essere considerata la prima frontiera italiana da presidiare e tutelare in nome dell'identità italiana. Rilanciamo quindi la lista unitaria del Centrodestra - conclude il portavoce regionale di Fdi - perché è l'unico messaggio di compattezza del fronte alternativo al Partito Democratico che potrebbe portare quello che resta della Sinistra all'opposizione ed il Centrodestra al Governo della Provincia ma senza cappello in mano e sotto il ricatto delle frange più radicali della Svp".

Lo comunica in una nota l'ufficio stampa di Alessandro Urzì, consigliere della provincia di Bolzano e della regione Trentino Alto Adige con il movimento l'Alto Adige nel Cuore - Fratelli d'Italia.

 

 

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