(ASI) "Lettera-appello dell’Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP) al nuovo Ministro dell’Interno: il tema è quello della ingiustificata esclusione del personaledi Polizia Provinciale dall’istituto dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per cause di servizio.
Si tratta di disposizioni che erano valide per tutto il personale delle polizie statali e locali, finché il governo Monti non le eliminò per gli agenti di comuni e province nel dicembre 2011 (c.d. decreto “Salva Italia”) .
Con la conversione del decreto-legge Sicurezza Urbana n. 14/2017, il Parlamento poi reintrodusse, su pressione dell’ANCI, l’equo indennizzo per le vittime e i feriti in servizio delle polizie municipali.
Ma, nella stesura frettolosa delle nuove norme (con qualche vuoto di memoria sindacale), resta ancora una ingiustificata discriminazione: alla fine di questa altalena legislativa, infatti, gli agenti delle Polizie Provinciali (circa 2.000 in tutta Italia) restano gli unici operatori di polizia giudiziaria a non poter fruire dei previsti indennizzi per l’eventuale "perdita dell'integrità fisica riconosciuta dipendente da causa di servizio” e per "le spese per ricoveri in istituti sanitari pubblici o privati convenzionati, conseguenti a ferite o lesioni riportate nell'espletamento di servizi di polizia o di soccorso pubblico”.
Pertanto l’AIPP , associazione professionale di categoria degli agenti di polizia provinciale, chiede al Ministro Salvini di intervenire per sanare questa incostituzionale sperequazione, apportando correttivi al decreto ministeriale del 4 settembre 2017, che attua solo parzialmente la previsione di indennizzare i feriti per cause di servizio appartenenti alla polizia locale.
“Non ci sono feriti di serie B quando si lavora in divisa, sia nel territorio urbano che in quello agro-forestale ; auspichiamo che il Governo ponga tempestivamente rimedio a questa vergogna”.
Lo dichiara in una nota l'Associazione Italiana Agenti ed Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP).