Perugia, violenze in carcere contro la Penitenziaria. Prisco (FdI): “Lo Stato stia dalla parte della Polizia, è finita l’era dei buonisti”

prisco1 copy copy(ASI) Perugia. “In carcere convivono i buoni e i cattivi ma molte volte non si capisce lo Stato da quale parte sta. Chi delinque, infatti, ha troppe garanzie mentre gli agenti che sono lì per lavorare e servire il Paese ne hanno sempre troppo poche”. Attraverso una nota il parlamentare umbro Emanuele Prisco esprime “solidarietà ai tre agenti di polizia penitenziaria aggrediti nel carcere di Perugia da un detenuto nigeriano”.

Secondo l’esponente di Fratelli d’Italia alla Camera “i detenuti stranieri devono scontare pene nei loro Paesi in seguito alla sottoscrizione di accordi internazionali”. “Alla mancanza di personale e alle condizioni di disagio dei poliziotti - spiega Prisco - si aggiungono, purtroppo sempre più frequenti, aggressioni da parte di reclusi violenti. E’ intollerabile che gli agenti penitenziari, che svolgono un ruolo difficile e molto complesso, corrano continuamente rischi per la loro incolumità. La sicurezza degli agenti dovrebbe essere una delle prerogative essenziali in ambienti delicati quanto esposti come le carceri. Episodi come quest’ultimo di Perugia, dove un poliziotto è stato morso al collo da un recluso che si è opposto con violenza al trasferimento in un altro istituto di pena, non devono più accadere”.

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