Emergenza Xylella, Fitto-Decastro incontrano Commissario Europeo All’agricoltura, Hogan. “Non servono decreti legge se ue cofinanzia misura psr ad hoc per bloccare batterio”

FittoDe CastroHogan(ASI) Strasburgo - Gli europarlamentari pugliesi Raffaele Fitto e Paolo De Castro considerano molto positivo incontro di questa mattina a Strasburgo: “abbiamo trovato grande disponibilità, ora avanti tutti insieme”. Emergenza Xylella: dopo il Commissario europeo per la Salute e la Sicurezza alimentare, Andriukaitis, gli europarlamentari Raffaele Fitto e Paolo De Castro, questa mattina a Strasburgo, hanno incontrato il Commissario Europeo per l'Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, Phil Hogan.

 

“E’ stato un incontro molto importante e proficuo, perché il commissario Hogan è responsabile della politica agricola – spiegano Fitto e De Castro –, anche a lui abbiamo ipotizzato di costruire una misura del PSR nazionale finalizzata a bloccare l’espansione del batterio e, così come è accaduto la settimana scorsa con Andriukaitis, Hogan si è dimostrato estremamente disponibile. Ha condiviso le nostre preoccupazioni e si è detto pronto a supportate la creazione di programma nazionale di ricostruzione dell’olivicoltura salentina, co-finanziato dall’Unione con i fondi dello Sviluppo Rurale non solo della Regione Puglia, ma in modo solidale da tutte le regioni interessate al contenimento ed al rischio espansione di tale infezione.

“Un risultato che si può ottenere, se messe da parte le polemiche, tutte le istituzioni interessate lavorano in sinergia – aggiungono – perciò nei prossimi giorni ci attiveremo per incontrare il neo ministro all’Agricoltura, Centinaio, il presidente della Regione Puglia, Emiliano, e tutti i rappresentanti delle categorie agricole.

“Il Programma di ricostruzione tramite una misura nazionale del psr costruita assieme alla Commissione è meno complicato di un decreto legge che comunque deve essere autorizzato dall’UE – concludono Fitto e De Castro - inoltre garantirebbe una compensazione economica a tutte le aziende che decidano di eradicare gli ulivi infetti, sostituendoli con varietà resistenti (così come reso possibile dalla recente abrogazione dell’art. 5 della decisione), con l’obiettivo di ridurre significativamente le fonti di inoculo e fermare la continua espansione del patogeno. Il provvedimento dovrebbe dunque coprire non solo i costi di reimpianto, ma soprattutto compenserebbe la perdita di reddito degli olivicoltori derivante dall’abbattimento, per un periodo che potrebbe andare fino a 5 anni, di modo da accompagnarli alla totale ripresa della loro attività in modo economicamente sostenibile: solo così potremo ridare speranza e possibilità di programmare il futuro all’olivicoltura e a tutta l’agricoltura pugliese”.

 

Foto: da sinistra Fitto, De Castro e Hogan.

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